Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Svolta di Cellino, «solo lo stadio»

Fonte: La Nuova Sardegna
4 novembre 2009

MERCOLEDÌ, 04 NOVEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari 



Passo indietro, accordo quasi fatto nell’incontro con Floris



Non chiedo l’area in proprietà e ripeto che non mi interessa costruire negozi dentro lo stadio

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. «Io voglio fare lo stadio, non lo voglio per forza in proprietà se non si può, mi concedano il diritto di superficie, insomma mi dicano come si deve andare avanti e io sono qui»: parola di Massimo Cellino presidente del Cagliari Calcio.
Lo stupefacente finale dell’incontro col sindaco Emilio Floris avvenuto ieri in Comune è che, dopo settimane, i potenziali conflitti sono svaniti. La richiesta che aveva messo in ponte il Comune era la proposta di comprare l’area dove sorge il Sant’Elia presentata l’estate scorsa nell’ultima versione del progetto. Un cambiamento sostanziale sul piano amministrativo perché, nell’ipotesi presentata durante il 2008, «bastava» che l’area del Sant’Elia venisse concessa con un diritto di superficie. Una soluzione temporanea, pur molto lunga, ma che non intaccava due aspetti fondamentali: proprietà e destinazione dell’area, data dalla Regione a una cifra simbolica a patto che lì ci fosse uno stadio per la società professionistica della città. Dunque Cellino ha fatto un passo indietro: «Voglio fare uno stadio a disposizione della città, il Comune trovi la soluzione che ritiene più valida». I soldi? «Non mi avventurerei in un’impresa finanziaria senza avere i soldi». La Regione? «Non è certo un problema, coinvolgiamola, significa risolvere prima i problemi burocratici. Io avevo chiesto la cessione del bene con vincolo di farci lo stadio perché significa lavorare con una tempistica sopportabile per la società, in due anni si inizia e si finisce. Ma se si deve fare diversamente, mi va bene lo stesso, purchè si possa avere uno stadio dove giocare». Fin qui il presidente del Cagliari Calcio. Il Comune tace. Il passo successivo sarà un itinerario per i prossimi due mesi con gli atti che le parti dovranno produrre e gli impegni che ciascuno dovrà assumere. Se si procederà sulla strada più probabile, il diritto di superficie (si può costruire un edificio che è di proprietà del costruttore o di chi per lui, ma la proprietà del terreno resta invariata, il diritto di superficie può essere concesso a tempo indeterminato oppure per un tempo lungo, ma determinato), si dovrà trovare una soluzione rispettosa delle leggi vigenti ma che eviti il problema temuto da Cellino: i tempi lunghi nella costruzione dello stadio. Chi ha un diritto di superficie su un terreno pubblico deve costruire con le regole di un ente pubblico, quindi con gare d’appalto, sempre a rischio di ricorso. Il nuovo stadio sorgerà dov’è ora il Sant’Elia, che verrà demolito, nel frattempo la squadra dovrà giocare altrove. Infine, il grande tema del business. Nell’ultimo piano urbanistico, in zona stadio ci sono anche volumetrie per negozi e centri commerciali. Ieri Cellino ha detto «no grazie». Infine: quand’è che il tema Sant’Elia tornerà in consiglio comunale? Non ora: la cessione del diritto di superficie era la strada che i consiglieri avevano dato mandato di esplorare nel luglio 2008.