Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nei cimiteri sardi sono settanta i militari britannici

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2009

Storia La ricerca di Paolo Marcias



Qui giace il sottotenente Robert Claude Hay, morto durante un'azione aerea il 13 febbraio 1944. Veniva dalla lontana Australia e faceva parte di un equipaggio della Raf britannica. «Troppo caramente amato per essere dimenticato», recita la lapide firmata dai genitori e dalla moglia Honoria Edna. Vicino c'è la tomba del connazionale Jeffrey W. Cambell, sergente delle forze australiane ucciso a soli vent'anni. Per lui un'epigrafe gloriosa: «Molti furono i chiamati, ma pochi gli eletti». E poi c'è il cippo bianco dedicato al sergente Gordon Chalmers, inglese dello Yorkshire: «Il suo nome vivrà per sempre». Sono sessanta i militari britannici caduti duranta la Seconda guerra mondiale e sepolti nel cimitero di San Michele di Cagliari. Dieci tombe riportano l'epigrafe «Conosciuto da Dio», cioè militi ignoti. A tutti questi si aggiungono altri dieci britannici sepolti tra Carloforte, La Maddalena e Golfo Aranci.
CARLOFORTE Nell'estremità della penisoletta che termina a Capo Fìgari, nei pressi di Cala Greca, si apre una radura con quello che gli abitanti di Golfo Aranci chiamano impropriamente il "Cimitero degli Inglesi": accoglie una decina di tombe di marinai sconosciuti. Solo una ricorda il nome del defunto ed è l'unico inglese: George Christian Bradshaw, diciottenne marinaio dell'incrociatore Vulcan, deceduto per malattia in navigazione il 12 giugno 1900 e sepolto sulla spiaggia sarda. È questa la tomba più datata, seguita dalle due dei marinai uccisi nell'aprile del 1918 a Carloforte durante l'attacco di un sommergibile tedesco a un mercantile inglese alla fonda per riparazioni.
INCONTRO I nomi e, per quanto possibile, le storie di questi militari compaiono nell'ultimo "Quaderno" pubblicato dall'associazione culturale Italia-Inghilterra guidata da Franco Staffa. La ricerca "Le tombe dei soldati britannici sepolti in Sardegna" è frutto di un minuzioso lavoro dello studioso cagliaritano Paolo Marcias, già autore di saggi di storia militare (tra cui "Ubi 48, Carloforte 1918"). Oggi l'autore parlerà di questa inedita "Spoon River" insieme all'assessore alla cultura del Comune Giorgio Pellegrini e al colonnello Charlie Darell, addetto militare dell'ambasciata britannica a Roma, nel corso di un incontro nella sede di Italia-Inghilterra, in via Machiavelli 97 (ore 18,30).
NAZIONALITÀ DIVERSE «La mia ricerca ha permesso di appurare che le tombe di militari britannici morti in guerra si ritrovano solo in quattro località», afferma Marcias. Ricordando che sotto la bandiera "Union Jack" combattevano uomini di tutti i paesi del Commonwealth, lo studioso sottolinea che le tombe di Cagliari appartengono a 31 inglesi, un irlandese, sei australiani, tre canadesi, tre sudafricani e un maltese (di 15 non si sa il luogo di nascita). C'è anche un Maurice Lay, figlio di Alfred, australiano forse di origini sarde.
Ben 51 caduti facevano parte dell'aviazione, quattro dell'esercito e cinque erano marinai. Tutti morti tra il 1943 e il 1945. La maggior parte apparteneva alla Raf: un dato comprensibile se si considerano i numerosi raid sull'isola. Molti aerei furono abbattuti. Il sottotenente Hay, invece, fu colpito durante un'azione nel sud della Francia a bordo di un bombardiere Lancaster. Il pilota decise di fare rotta su Elmas, già occupata dagli alleati, per prestargli soccorso. Ma appena atterrati si accorsero che era già morto.
CARLO FIGARI

30/10/2009