Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Efisio, chiesa a rischio per la festa

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2009

Stampace. Allarme dopo il sopralluogo di ieri della commissione Lavori pubblici

Si teme che a fine aprile i lavori non siano ancora terminati

Il sindaco ha emesso un'ordinanza di impraticabilità dopo la comparsa di crepe nelle travi di cemento armato sopra la cupola.
La possibilità è tutt'altro che remota e fa rabbrividire i puristi del rituale più antico di Cagliari: una festa di Sant'Efisio in mezzo alle impalcature, nella chiesa immersa in un groviglio di tubi e teloni di plastica. «È una circostanza da prendere in considerazione: è probabile che i lavori non siano finiti per aprile, quando cominceranno i riti in onore del Martire», avverte Alessio Mereu, presidente della commissione comunale ai Lavori pubblici che ieri mattina si è riunita di fronte all'ingresso del tempio di Stampace. Che per ora, a sei mesi dal Primo maggio, è indiscutibilmente un cantiere: gli archi e la volta sono sostenuti da una miriade di tubi metallici che partono dal pavimento e arrivano fino al soffitto. E la statua di Efis coperta dai drappi e chiusa nella cappella laterale, al sicuro.
L'AUSPICIO «Speriamo che la ditta appaltatrice riesca almeno a mettere in sicurezza l'interno, per i festeggiamenti», dice Mereu. In altre parole: cancellare la dichiarazione di inagibilità firmata dai Vigili del fuoco il 17 luglio, che ha spinto il Municipio a pianificare «urgenti misure per la tutela della pubblica incolumità e la salvaguardia delle strutture, per preservare il fabbricato dai rischi di crollo».
PERICOLO Nell'ordinanza emessa dal sindaco, qualche giorno dopo la scoperta delle crepe nelle travi di cemento armato costruite dal Genio civile sopra la cupola (nel Dopoguerra servivano per rinforzare la struttura ma ora, a sessant'anni di distanza, rischiano di compromettere la stabilità della chiesetta), viene indicato un termine non causale: il 15 aprile.
L'INTERVENTO Il servizio di Edilizia pubblica del Comune ha progettato a tempo di record gli interventi per salvare l'edificio: il calcestruzzo verrà demolito in più fasi, per consentire agli ingegneri - coordinati dal responsabile del procedimento Donatella Minerba - di controllare la reazione della struttura. Poi i muri del 1500 verranno rinforzati da iniezioni hi-tech: barre di carbonio, fibre di vetro e resine per aumentare la resistenza delle volte e delle colonne portanti. I finanziamenti ci sono: con una delibera la Giunta ha stanziato 800 mila euro per l'intervento. Gli operai sono già a lavoro da febbraio nell'oratorio dell'Arciconfraternita del Gonfalone, affianco alla chiesa di Sant'Efisio. Il portone della chiesetta è chiuso al pubblico dal 9 luglio: l'assessorato ai Lavori pubblici invitò i confratelli ad anticipare di una settimana la chiusura estiva, evitando così un'ordinanza urgente da parte del sindaco.
MICHELE RUFFI

30/10/2009