Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Prima le chiese, poi gli studenti

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2009

GIOVEDÌ, 29 OTTOBRE 2009

Pagina 5 - Sardegna


Baire: «Nessuno scippo». Maninchedda: «Progetti ignorati»



Il caso è sui 15 milioni di euro stanziati per strutture a Cagliari e dirottati per edifici religiosi

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. La tabella allegata alla delibera della giunta regionale 38/11 del 6 agosto scorso parla chiaro: con lo scopo di non perdere i finanziamenti stanziati dal Cipe per varie opere nell’isola, i 15 milioni di euro che servivano per gli alloggi degli studenti fuorisede iscritti a Cagliari sono scomparsi dalla casella, mentre nella pagina successiva c’è un elenco fitto di restauri e cantieri nuovi in sette chiese di Cagliari, una di San Vito, una a Padria e due a Gairo. Il presidente della commissione regionale al Bilancio, Paolo Maninchedda, ha denunciato lo scippo ai danni degli studenti sardi dei fondi previsti nell’accordo di programma quadro e «rimodulati» in agosto. Il sito del Psd’az ieri ha ripreso l’argomento sottolineando due aspetti: gli studenti restano in balìa di un mercato affitti esoso; i preti della diocesi di Cagliari guidata da monsignor Giuseppe Mani hanno una premialità rispetto agli altri. Risponde in un comunicato l’assessore regionale alla pubblica istruzione Lucia Baire: «Nessuno scippo di risorse agli studenti sardi, è un intervento che avremmo voluto finanziare per aiutare nello studio i tanti studenti fuori sede, ma lo stesso Ersu di Cagliari, a luglio, ci ha segnalato una battuta d’arresto nel cronoprogramma di realizzazione della struttura per la mancanza delle autorizzazioni del comune al progetto. Quanti intravedono in questa rimodulazione un disinteresse della Regione per i suoi studenti universitari sono completamente fuori strada, infatti al ministero dello Sviluppo Economico, non è stato chiesto l’annullamento dell’intervento ma, anzi, solo una sospensione».
Dopo la dichiarazione di Baire, lo storno dei 15 milioni di euro si copre di ombre. Premessa: l’Ersu era titolare di un progetto per una casa dello studente in un’area a ridosso del porto; il consiglio comunale di Cagliari, bocciando l’accordo di programma tra l’ex governatore Soru e il sindaco di Cagliari Floris, di fatto aveva bloccato anche tutta l’operazione Ersu giudicata, tra l’altro, troppo carica di cemento. Il giallo comincia quando si scopre che l’Ersu in queste settimane ha finito di lavorare a un piano in cui si ridimensiona il campus a 500 posti (anziché mille), altri 500 vengono trovati nell’ospitalità diffusa, il resto ristrutturato o costruito vicino alle facoltà. Totale: 1.800 alloggi. Perché l’Ersu ha fatto il piano? Perché il consiglio regionale il 7 agosto, proprio per rispondere all’allarme di luglio sullo stop del progetto del campus, aveva varato una legge (la 3) in cui consentiva all’Ersu di rimodulare un piano di strutture residenziali per studenti. Sembra eccessivo il dubbio in circolazione: che la nuova casa dello studente di Cagliari sarà il seminario di via Cadello per ampliare il quale la Curia ha chiesto alla Regione 10 milioni di euro.