Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ambiente, sicurezza e pace Tutto il mondo ci ammirerà»

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2008

LUNEDÌ, 02 GIUGNO 2008

Pagina 2 - Fatto del giorno




Il presidente intervistato da Sassoli chiude il festival dell’architettura con i progetti per La Maddalena

GIOVANNI BUA
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CAGLIARI. G8 a chilometri zero. Rispettoso dell’ambiente. Occasione per La Maddalena e per tutta la Sardegna. Questo e poco più dice Renato Soru nella giornata di chiusura del Festarch di Cagliari. Il dibattito doveva essere dedicato ai progetti in vista del summit dei grandi della terra. Ma, complice l’intervistatore David Sassoli, è diventata l’occasione per esprimere a tutto tondo il Soru-pensiero.
E il governatore di fronte al vice direttore del Tg1 e a una sala uno dell’ex Manifattura Tabacchi piena all’inverosimile non si è fatto pregare, e sornione ha intrattenuto una platea che per oltre tre ore non gli ha risparmiato gli applausi.
L’appuntamento è alle 21.30. Quando Soru inizia a parlare spuntano dalla sala una ventina di cartelli con su scritto “no al G8”. Soru si ferma e dice: «Questa è una protesta bella e civile. Spero che tutte le proteste che ci saranno contro il G8 saranno così. Adesso però ne parliamo un po’».
E poi via a un lungo elenco, che parte dal riciclo dell’acqua e al ciclo completo dei rifiuti, per arrivare alla mensa a chilometri zero: «Nemmeno un grissino mangiato nel G8 - sottolinea Soru - sarà prodotto fuori dalla Sardegna».
Confermate poi le opere di supporto, le 24 opere, tutte finanziate, e che attendono il via libera del commissario straordinario, tra cui figurano alcuni pezzi da novanta come la Alghero-Sassari-Olbia, l’allungamento della pista dell’aeroporto di Olbia, e tutti gli altri interventi “minori” richiesti dalla Regione e dai Comuni.
Un’altra lenzuolata di opere che dovr ottenere il nullaosta di una conferenza di servizi convocata a Roma per il 18 giugno «Perchè grazie al G8 - spiega Soru - accellereremo su una serie di progetti che sono strategici per tutta l’isola».
E spazio alla descrizione del G8 “ecosostenibile”: «Nessun progetto approvato - sottolinea Soru - derogherà di una virgola il piano paesaggistico regionale. Di più, ci distingueremo per aver fatto un G8 completamente compatibile con l’ambiente. Primo tassello per portare La Maddalena ad essere un isola oil-free, completamente autosufficente a livello energetico. Che sarà d’esempio per tutto il mondo».
E poi sicurezza sul lavoro: «I cantieri del G8 saranno un esempio, per l’inflessibile applicazione delle leggi di tutela dei lavoratori». E ancora: «L’isola restituita all’uso civile darà un lavoro a tutti i maddalenini e a tanti sardi». A sul rinvio: «Se il G8 si farà a settembre meglio, ma se sarà a luglio gli albergatori stiano tranquilli, la visibilità internazionale che acquisteranno varrà bene qualche disservizio».
Poi del G8 più niente, con grande dispiacere dei tanti architetti che in quattro giorni di Festival internazionale si erano fatti la bocca buona ed erano pronti a disquisire del progetto di conversione dell’Arsenale o della caserma Faravelli.
Ma con grande soddisfazione del sempre più folto pubblico che si fa guidare da un governatore sempre più sornione in un lungo cammino che illustra tutto il Soru-pensiero. Lei sarà ancora presidentea luglio 2009? Provoca Sassoli. «Non lo so - ride Soru - chi mi seguirà completerà l’opera. È una follia del nostro tempo voler vedere la fine di ciò che si inizia. È il paradigma dell’avarizia». Le sue sfide per quest’anno? Incalza il vice direttore del Tg1: «Nel 2004 ci volevano cinque ore per andare in treno da Sassari a Cagliari. Stamattina ce ne ho messo due. La Sardegna può essere così, uno spazio vasto, pieno di luoghi vuoti, meravigliosi, silenziosi, ma che all’occorrenza possono essere vicini». Draghi salva la Sardegna tra le Regioni del Meridione come una delle più virtuose, afferma Sassoli: «La Sardegna paga - spiega Soru - come tutto il meridione e come tutta Italia un difetto di istruzione. In Europa ci sono 35 laureati ogni cento occupati. In Italia 12, nel meridione 9. Tra le tante cose che dobbiamo fare velocemente ce n’è una che dobbiamo fare lentamente. Perdere un sacco di tempo a studiare». La pensa come De Gregori che spera che Berlusconi faccia bene, chiede Sassoli: «Non ha senso farsi male tra pochi a danno di tutti. Spero che faccia il bene del paese e quello della Sardegna». Perchè il Pd ha perso, incalza il vice di Riotta: «La buttimao in politica?» scherza Soru. Mi dica dell’Unità, chiede Sassoli. «Non ci ho pensato molto a dir la verità - si schernisce Soru - mi sembrava oltraggioso che venisse trattata come una merce qualsiasi. C’è gente che spende un milione di euro per comprare un mobile del ’700. O un cappottino vintage, o una lampada vintage. Io ho comprato un giornale vintage». Un vero e prorpio show insomma. Alla quale alla fine applaudono anche i contestatori, spiazzati dal fatto che di G8 si è parlato poco davvero. E da un Soru in maniche di camicia che sembra imparare sempre più a trattare con la gente. «La Sardegna è Festarch - chiude il presidente tra gli applausi - una Sardegna che deve superare il senso di isolamento visto come limite. Che deve capire che l’essere un’isola in questo momento di grande globalizzazione è un vantaggio inestimabile. Che in un mondo percorso dalle reti la possibilità di relazionarci con gli altri dipende solo dalla nostra disponibilità. Parliamo tanto di autonomia, ma quello che dobbiamo capire è che per essere autonomi dobbiamo camminare con le nostre gambe. Che autonomia non sono soldi, ma responsabilità. Che le battaglie da combattere - continua Soru - sono quelle di toglierci dal giogo di monopoli come quello della Tirrenia, o di ottenere un nostro rappresentante in Europa, ma che la prima battaglia è quella di guadagnarci da vivere con i nostri mezzi, e di sfruttare a piano le nostre possibilità».