Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Niente imposte sui redditi per 5 anni

Fonte: L'Unione Sarda
29 ottobre 2009

Le agevolazioni favoriscono l'assunzione di chi risiede nei dintorni della zona franca



DAL NOSTRO INVIATO
ROMA Nasce in Francia la scommessa delle zone franche per aggredire il disagio economico e sociale delle periferie urbane. In Italia la prospettiva cambia - si guarda alle difficoltà del Mezzogiorno - ma le direttrici sono simili: «L'esperienza transalpina, nata nel 1997, ha dato risultati estremamente positivi», sottolinea il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. «Nel giro di quattro anni, il numero delle imprese è raddoppiato e quello degli occupati si è praticamente triplicato».
DALLA FRANCIA ALL'ITALIA Il progetto italiano prevede ventidue zone franche urbane, con uno stanziamento di 100 milioni di euro che garantiranno (a partire dal primo gennaio del 2010) la copertura delle agevolazioni fiscali e contributive delle aziende che nasceranno (o sono nate dal primo gennaio del 2008) nei confini delle zone franche urbane.
LE VENTIDUE CITTÀ Se si eccettuano Ventimiglia e Massa Carrara (un progetto in due comuni), le altre venti città che vedranno le zone franche urbane sono del centro-sud. Oltre alle tre sarde (Cagliari, Quartu e Iglesias) ci sono Catania, Gela e Erice (Sicilia), Crotone, Rossano e Lamezia Terme (Calabria), Napoli, Torre Annunziata e Mondragone (Campania), Taranto, Lecce e Andria (Puglia), Matera (Basilicata), Campobasso (Molise), Pescara (Abruzzo), Velletri e Sora (Lazio).
I DESTINATARI Possono contare sulle politiche di "defiscalizzazione" le piccole imprese (che abbiano fino a 50 dipendenti e 10 milioni di fatturato) e le cosiddette microimprese (quelle che hanno fino a dieci dipendenti e 2 milioni di fatturato), che iniziano (o abbiano iniziato) un'attività economica nelle zone franche nel periodo compreso tra il primo gennaio del 2008 e il trentun dicembre del 2012.
LE AGEVOLAZIONI Tra i vantaggi fiscali per le imprese è prevista l'esenzione dalle imposte sui redditi per i primi cinque anni. Per i periodi d'imposta successivi l'esenzione passa prima al 60 per cento (cinque anni), poi al 40 (sesto e settimo anno), fino al 20 per cento dell'ottavo e nono anno. Tale esenzione è garantita sino al raggiungimento di un tetto di 100mila euro di reddito «derivante dall'attiva svolta nella zona franca». Il programma prevede anche l'esenzione dall'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, per i primi cinque anni. Sul tavolo poi l'esenzione dall'imposta comunale Ici, che parte dal 2008 e arriva sino al 2012. Vale «per i soli immobili utilizzati dalle imprese, situati nei confini delle zone franche» e «utilizzati per l'esercizio delle nuove attività economiche».
CONTRIBUTI Il piano disegnato dal ministero garantisce anche l'esonero «dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente» per i primi cinque anni di attività. L'agevolazione è prevista, però, solo nel caso di contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato, se di durata non inferiore ai dodici mesi. Altro requisito è che almeno il 30 per cento degli occupati risieda nel "sistema locale di lavoro" (massimo entro pochi chilometri) della zona franca urbana. Lo stesso esonero sui contributi vale per chi svolge un'attività di lavoro autonomo all'interno della zona franca urbana.
G.Z.

29/10/2009