Rassegna Stampa

Il Sardegna

Aggrappati al cancello la protesta dei precari

Fonte: Il Sardegna
28 ottobre 2009

Via Roma. Sit-in con tenda di oltre sessanta lavoratori a contratto del Comune: traffico in tilt

Sono 200 gli operatori di cantieriei Co.co.co. che aspettano solo l'attuazione di una normativa regionale. Ma il piano non c'è

Squadre della Digos, vigili del fuoco, polizia Municipale, due ambulanze del 118, carabinieri e polizia. La protesta dei precari del Comune ha catalizzato non solo l'attenzione delle forze dell'ordine, ieri pomeriggio dalle 17 fino sera in via Roma. In sessanta hanno issato una tenda da campeggio davanti al cancello del Municipio, dov'era in corso una seduta del Consiglio, e atteso il sindaco Emilio Floris o un suo inviato per chiedere la conferma della stabilizzazione di chi ha oltre 50 anni, una famiglia da mantenere e nemmeno i soldi per comprare l'acqua durante il sitin. Nessuno si è fatto vivo. «Vogliamo incontrare il sindaco, ci avevano promesso un lavoro», hanno urlato tre operai che per tutto il pomeriggio hanno fatto sentire la propria voce aggrappati sull'estremità del cancello d'ingresso. Tra loro c'era il masaniello dei precari cagliaritani, Enrico Bernardi, 59 anni, divenuto ormai il terrore dei commessi del Municipio visti i precedenti tentativi di buttarsi dall'ultimo piano di palazzo Bacaredda. Accanto a lui, due operai dei cantieri comunali, Sergio Gervasi, 54 anni, e Anna Concas, 53. Entrambi lavoratori a singhiozzo dell'edilizia, precari che aspettano l'attuazione di una normativa regionale che potrebbe farli diventare dipendenti del Comune. Fino ad ora restano operai a chiamata con figli a carico spesso disoccupati, rimasti fuori dal giro anche per un anno. Bernardi, Concas e Gervasi aspettano come i loro circa 200 colleghi di sventura che il Comune bandisca la manifestazione di interesse aperta a coloro che hanno diritto alla stabilizzazione (contratti tra il primo gennaio 2002 e il 18 agosto 2008), in base al collegato alla Finanziaria regionale che consente di dare loro dignità. Ebbene, il Comune ha tempo fino al 6 novembre per presentare il piano di stabilizzazione alla Regione. Ma senza bando è impossibile che il piano venga realizzato. «Questo vuol dire che i precari non saranno stabilizzati », è stata la sintesi di Luca Locci, segretario cittadino della Cgil Funzione Pubblica, «nonostante le promesse di alcuni assistenti sociali mandati dal comune nella scorsa manifestazione di luglio. Aveva segnato i loro nomi, ma si è rivelata una presa in giro». Una delegazione di manifestanti ha trascorso la notte all'addiaccio. Oggi il picchetto prosegue dalle 16 in concomitanza con la seduta del Consiglio. Ma potrebbe non esserci alcun contatto tra precari e consiglieri o esponenti di maggioranza. Per evitare i lavoratori ieri gli eletti hanno preferito uscire dalla porta di servizio di via Angioy