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Le mappe del mondo antico | Ecco le rotte via mare per raggiungere l’Isola

Fonte: web cagliaripad.it
9 giugno 2022

Le mappe del mondo antico | Ecco le rotte via mare per raggiungere l’Isola
L'Itinerarium Antonini è un importante documento, di epoca romana, che delinea le principali rotte via terra e via mare dell'Impero. Tra queste vi sono anche quelle da e per la Sardegna

 

La Sardegna nel mondo antico era considerata un luogo strategico di scambi commerciali, sociali e culturali. Le strade percorse dai nuragici e dai cartaginesi prima, vennero riprese e sviluppate successivamente dai romani, delineando quelle che ancora oggi collegano i principali snodi isolani. A confermarlo è l’Itinerarium Antonini, che il funzionario e scrittore romano Publio Vegezio Renato (IV-V sec. d.C.) chiama “itineraria adnotata”: un semplice elenco di tappe, distanze, luoghi di sosta e stazioni per il cambio dei cavalli che si trovavano lungo le strade romane, con le direzioni da prendere per raggiungere il punto desiderato, tramandato in forma di libro.

La copia rimasta, custodita a Roma presso la Biblioteca di Palazzo Venezia, è stata redatta tra la fine del III secolo e gli inizi del IV secolo d.C, ma l’originale risalirebbe all’inizio del III secolo d.C. Secondo alcune ipotesi, si tratterebbe di un viaggio pianificato e compiuto dall’imperatore Caracalla tra il 211 e il 217 d.C., da cui prenderebbe il nome.

Nell’Itinerarium sono presenti 256 percorsi stradali all’interno dell’Impero romano, partendo da Tingis (Tangeri) in Mauretania, per proseguire verso Cartagine e Leptis Magna, toccando poi le strade di Sardegna, Corsica, Sicilia, Italia e delle provincie dell’Impero, sino alla Britannia. La città di Milano costituisce un importante punto di snodo e molti tratti stradali percorrono il territorio dell’odierna Svizzera. I singoli percorsi sono strutturati ciascuno seguendo quattro categorie principali: località di partenza e di arrivo; distanza totale del percorso; tappe intermedie; distanze fra una tappa e l’altra.

Tra le sezioni del documento è molto importante l’Itinerarium Maritimum, composto da due fogli con rotte di navigazione, distanze in stadi o in miglia, tra cui il periplo della Grecia passando per la Sicilia verso Cartagine e la Tunisia, dal porto di Roma (Portus Augusti) ad Arles (Fossis Marianis), da Roma a Cartagine, da Cagliari a Cartagine, da Ancona a Zara, da Aternum (Pescara) a Salona in Dalmazia, da Otranto ad Aulona (Vallona) in Epiro, da Gessoriacum in Gallia Belgica (vicino a Calais) al portus Ritupium (Dover).

L’itinerario fornisce l’indicazione delle rotte costiere, con l’elenco di tutti i porti, degli ancoraggi e delle altre possibilità di ridosso esitenti lungo il percorso, per aiutare il comandante a pianificare la navigazione, per prevedere soste intermedie o trovare riparo in caso di tempesta.

 

La Sardegna, a quanto pare, era un punto centrale nella rete via mare dell’Impero romano. In particolare, l’Isola era collegata verso la Penisola italiana (Item inter Sardiniam et Italiam) e verso l’Africa (Item inter Sardiniam et Africam). Nel primo caso, l’itinerario mostra le tre rotte principali per raggiungerla: la prima partiva dall’Isola d’Elba, per un viaggio di 600 stadi (circa 57,5 miglia nautiche). Da qui si poteva arrivare anche all’Isola di Pianosa che, come riporta il manoscritto, distava 90 stadi (circa 8,6 miglia nautiche). In alternativa, si poteva passare dall’Isola del Giglio, raggiungibile da Cosa, oggi probabilmente l’attuale Orbetello, per altri 90 stadi (8,6 miglie nautiche).

Per quanto riguarda, invece, i collegamenti con l’Africa, chi partiva da e per la Sardegna poteva seguire diverse rotte: verso l’Isola di Galata (La Galite) dal porto di Cagliari per un viaggio di 730 stadi (circa 70 miglia nautiche); da Tabarca per 300 stadi (circa 28,8 miglia nautiche); dall’Isola Palmaria, vicino a La Galite, percorrendo 45 stadi (circa 4,3 miglia nautiche); dalle Isole Falange e Vulturia. Nell’odierno Golfo di Tunisi, poi, erano stati individuati altri due porti attraverso cui raggiungere le coste sarde: quello che viene definita l’area situata “prima del promontorio di Apollo”, che oggi corrisonde a Capo Farina, oppure attraverso l’Isola di Egimuro (oggi Zembra). Entrambe distavano da Cartagine, punto di partenza, 230 stadi (circa 22,1 miglia nautiche).