Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La crisi non ferma gli extracomunitari In Sardegna sono aumentati del 17%

Fonte: La Nuova Sardegna
26 ottobre 2009

DOMENICA, 25 OTTOBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Secondo i dati della Caritas-Migrantes l’etnia più numerosa nell’isola è quella rumena 






MARIO GIRAU

CAGLIARI.Oltre il 61 per cento dei quasi trentamila immigrati (4762 minorenni) residenti nel 2008 in Sardegna preferiscono le province di Olbia-Tempio e Cagliari per vivere le stagioni della speranza, soprattutto col lavoro. Manovale, muratore, venditore o badante: tutto va bene purchè si possano mandare soldi a casa, lontano: nei paesi dell’Europa dell’Est e al di là del Mediterraneo. Soldi spesso indispensabili per la sopravvivenza delle famiglie, che attendono dall’Europa quanto i propri paesi non possono ancora offrire.
Rumeni, marocchini e cinesi formano le comunità più numerose, soprattutto i primi, da soli pari a oltre il ventidue per cento di tutti gli stranieri residenti nell’isola. Sardegna anche come culla accogliente e protettiva, soprattutto nel Sulcis-Iglesiente, dove si registra la più alta incidenza media italiana dei bambini stranieri su quelli residenti, un dato utile a comprendere quale sia l’importanza della comunità straniera nei nostri centri.
In un solo anno - così risulta alla Caritas-Migrantes nel suo diciannovesimo rapporto sull’immigrazione elaborato sui dati resi noti dall’Istat - la componente extracomunitaria nell’isola è cresciuta di 4.431 persone, con un aumento pari al 17,6 per cento. Alle donne il primato delle residenze: sono il 54,6 per cento del totale, segno che da un capo all’altro dell’isola il lavoro familiare delle badanti è particolarmente gettonato.
Il miracolo demografico straniero è avvenuto soprattutto negli ultimi otto anni - tra il 2001 e il 2008 - con un incremento della presenza di stranieri residenti pari al 177,7 per cento, che hanno dato un contributo consistente alla tenuta del saldo della popolazione isolana entro limiti accettabili, visto e considerato che il tasso di crescita della popolazione residente in Sardegna è stato, nello stesso periodo, soltanto del 2,5 per cento.
Lo scenario di crisi economica e occupazione che tra il 2008 e quest’anno ha messo a dura prova l’economia mondiale non ha fermato la crescita del fenomeno migratorio, neppure nell’isola, che non può certo essere considerata l’eldorado del nuovo millennio. Poco alla volta, ma in modo costante, la presenza straniera cresce: era 0,6 per cento dei residenti nel 2001, l’anno scorso è salita all’1,8 per cento e continuerà a lievitare nei prossimi anni.
Un occhiata ai dati del Ministero dell’Interno è sufficiente per trovare conferma della tendenza: aumenta il numero dei permessi di soggiorno e delle concessioni di cittadinanza. Per quanto riguarda i primi nel corso del 2008 ne sono stati accordati 924, lo 0,5 per cento di tutti i permessi rilasciati in Italia. Pertanto, al 31 dicembre dell’anno scorso, escludendo i permessi scaduti e in attesa di rinnovo, i cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno erano 8456, di cui 4000 donne.
Sempre a proposito dell’apporto della componente immigrata al bilancio demografico sardo, il dossier Caritas-Migrantes, che sarà presentato ufficialmente mercoledì prossimo - appuntamento alle 16 - al Lazzaretto di Sant’Elia, segnala che nel corso del 2008 sono nati in Sardegna 355 bambini stranieri, come dire 65 nascite in più rispetto al 2007: il 2,6 per cento di tutti i bambini nati nell’isola in quell’anno. Un dato che la dice lunga sulla crescita delle nuove presenze in Sardegna e del livello di integrazione che i cittadini arrivati da altri paesi hanno raggiunto nel corso degli anni nell’isola.