Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Liquami fognari dalle docce I residenti: ora denunciamo

Fonte: L'Unione Sarda
26 ottobre 2009

Via Baronia. Emergenza igiene e rete da rifare



I residenti sono stufi di liquami, autospurgo, inutili telefonate al Comune e ad Abbanoa, solleciti agli amici politici. Ed hanno deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica.
In via Baronia 10 ogni volta che piove i liquami fognari risalgono le condutture del palazzo di tre piani e fuoriescono dai sifoni delle docce. Un incubo che si materializza sotto forma di uno strato melmoso alto due centimetri. Carlo Ibba, uno degli inquilini, racconta che ad ogni pioggia viene svegliato dal rumore del coperchio del water che trema: è la pressione dell'acqua che sale e rischia di fuoriuscire.
NEGOZI INVASI Da un anno, esattamente dall'alluvione del 22 ottobre del 2008, anche tutti i negozi sul lato destro della strada temono l'arrivo della pioggia perché dalle caditoie e dai tombini, coperti da una sottilissima striscia di bitume posata intempestivamente quest'estate, sgorga acqua putrida che invade la strada e sale sino ad allagare i locali. Tutti, residenti e commercianti, in questa strada sanno che cosa significa: l'asilo privato frequentato da bambini figli di genitori in difficoltà, il negozio di ortopedia, il barbiere, l'alimentari, il bar. E siccome sono stufi di liquami, autospurgo, inutili telefonate al Comune e ad Abbanoa, solleciti agli amici politici, hanno deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica.
L'ULTIMA EMERGENZA È successo anche giovedì notte e ieri mattina. Da un tombino chiuso fuoriusciva acqua abbondante e la strada era piena delle chiazze scure degli escrementi e di pezzi di carta igienica, stracci e residui di pannolini, come ha potuto rilevare un ispettore del servizio igiene pubblica della Asl, intervenuto per stilare una relazione. «C'è qualche incivile che nel water getta di tutto», dice un operaio di Abbanoa abituato a frugare nei tubi. Ma è un pezzettino di verità che non spiega perché dall'alluvione del 22 ottobre del 2008 sia emergenza ad ogni temporale. È vero che «dall'inizio dell'anno l'autospurgo è intervenuto almeno dieci volte», come rileva Pietro Madeddu, stufo di respirare l'odore nauseabondo che permea l'aria. Ma è anche vero che sotto l'asfalto nuovo c'è una rete incompleta e provvisoria.
RETE INCOMPLETA «Una parte è nuova ed ha tubi da 200 millimetri, ma a un certo punto si restringe perché incontra quella vecchia con tubi di 30 millimetri», spiega Maria Lucia Tuveri. A peggiorare la situazione - e qui c'è il collegamento col 22 ottobre di un anno fa - c'è il fatto che quel giorno dentro la condotta sono entrati detriti provenienti da piazza d'Armi che ne hanno ostruito una parte.
ALLACCI DA RIFARE Non solo Maria Lucia Tuveri è tra coloro che ha pagato di tasca sua l'allaccio alle nuove tubature. Non tutti l'hanno fatto. Gli inquilini del civico 4 e del civico 10 sono collegati alla vecchia rete e questa è una parte del problema. Insomma, tutti pagano i le conseguenze di un sottosuolo in pessime condizioni, disordinato, inadeguato, trascurato. (f. ma.)

24/10/2009