Rassegna Stampa

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Covid e guerra, turismo devastato: solo il 20% degli alberghi in Sardegna apre a Pasqua

Fonte: web Castedduonline.it
30 marzo 2022

Covid e guerra, turismo devastato: solo il 20% degli alberghi in Sardegna apre a Pasqua

Nuovo allarme di Federalberghi per una situazione che ormai mette a rischio la stessa sopravvivenza di molte delle 920 strutture dell’isola. Il presidente regionale Paolo Manca: “Il vero nemico è l’incertezza, sia per la pandemia che per l’incognita sull’esito del conflitto”. Ma il carico da novanta lo mettono gli aumenti, i costi alle stelle su tutto.

 

 

Mentre ancora tentava di riprendersi dal duro colpo del Covid e dei due anni a stecchetto di turisti, il turismo in Sardegna deve fare i conti con un altro colpo che rischia per molti di essere mortale: la guerra in Ucraina, sia per l’incognita degli scenari che per gli aumenti, reali o frutto di speculazione, che stanno martoriando famiglie e imprese. Il risultato? Devastante. Secondo il presidente regionale di Federalberghi, Paolo Manca, “il nemico numero 1 in questo momento è l’incertezza. Perché in una situazione così, la gente preferisce aspettare e non decidere, e intanto le strutture non lavorano”.

La dimostrazione? A Pasqua meno del 20% dei 920 alberghi di tutta la Sardegna aprirà. Solo i piccoli peraltro, nessun villaggio e nessuna struttura particolarmente ampia. Perché la parola d’ordine è prudenza. “Molti hanno paura di non riuscire a reggere se aprono e non hanno un adeguato ritorno, quindi preferiscono non rischiare e aspettare l’estate, pur nella consapevolezza che sopravvivere non è così scontato.


Anche perché, sull’andamento dell’estate la guerra sta dettando le sue dure regole. “Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina registriamo un calo del 30% nelle ricerche della destinazione Sardegna e nelle prenotazioni”, spiega Manca. “E anche questo è dovuto alla grande incertezza che questa situazione genera nella gente: i costi alle stelle di qualunque cosa e il non sapere come questa situazione andrà a finire, porta tantissime persone a rinunciare alla vacanza per aspettare che la situazione migliori. Ci stavamo appena riprendendo dalla pandemia, avevamo ottime prospettive per la stagione estiva che si stava riallineando al 2019 e invece lo scoppio della guerra ha di nuovo congelato tutto. Quello degli albergatori è un settore fortemente provato e lesionato da due anni drammatici, e ora rischia ancora moltissimo”, conclude Manca.