Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Arriva il bilancio: l'evasione tributaria divide le coalizioni

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2008

Il centrosinistra attacca


La battaglia sul bilancio è ormai alle porte e i due schieramenti affilano le armi. A lanciare i primi strali è il centrosinistra che affida a un comunicato le sue perplessità sulla manovra. “Anche questa volta”, scrivono i consiglieri dell'opposizione, “la presentazione del bilancio, da parte della Giunta comunale, è stata caratterizzata da toni di grande soddisfazione. Peccato che la Corte dei Conti, abbia deliberato in data 10 aprile 2008, di segnalare al Comune le seguenti criticità in merito al rendiconto del 2006, l'ultimo approvato: non è stato rispettata la disciplina del patto di stabilità interno; l'Ente registra una spesa pro-capite superiore alla media nazionale; un elevato importo dei debiti fuori bilancio in corso (2,6 milioni riconosciuti, più altri in corso di riconoscimento); l'esistenza in bilancio di residui per importi elevati risalenti nel tempo; perdite di società partecipate e dell'azienda speciale . Aggiungiamo che i residui attivi sono pari a 522 milioni di cui 87,7 relativi alle entrate tributarie: altro che lotta all'evasione, non si riesce ad incassare neanche i tributi relativi agli anni precedenti. I residui passivi sono pari a 513 milioni, a dimostrazione della scarsa capacità non solo di incassare le risorse ma anche di spenderle. Per quanto riguarda la trasparenza e la leggibilità del bilancio ricordiamo che un'indagine del Sole 24 ore, assegna al bilancio il voto di 30/100”.
“Insomma”, prosegue il centrosinistra, “il bilancio è tutt'altro che brillante e sarà opportuno che l'Amministrazione segua alcune sollecitazioni del Collegio dei revisori - che pur essendo stati eletti tutti del centro destra - hanno invitato l'Amministrazione a mostrare maggiore attenzione alle spese e a dotarsi rapidamente di alcuni fondamentali strumenti di gestione previsti dalla legge, dalla programmazione degli incarichi esterni, al piano triennale di contenimento delle spese. Misure quanto mai opportune in relazione al fatto che le spese, in certi settori, hanno raggiunto un livello abnorme. Si pensi che la raccolta rifiuti costa circa 50 milioni e costringe i Cagliaritani a pagare la Tarsu più alta d'Italia (oltre 230 euro pro-capite), mentre la voce prestazione di servizi raggiunge la cifra stratosferica di 105 milioni. Così pure dovrà esservi un'adeguata gestione e valorizzazione dell'imponente patrimonio comunale e un serio potenziamento della lotta all'evasione tributaria, che ha raggiunto livelli assolutamente inaccettabili (vicino al 20-25%): basti pensare alle aree fabbricabili, i cui introiti tributari sono bassissimi rispetto a quelli potenzialmente conseguibili, o agli abusi edilizi, che quasi mai si traducono nel corrispettivo adeguamento di Ici e Tarsu”.
Accuse che, ovviamente, suscitano la reazione dell'assessore al Bilancio Ugo Cappellacci. «Viene da sorridere», afferma, «a leggere certe affermazione: pur di corroborare le proprie tesi, il centrosinistra mette insieme una serie di considerazioni che poco hanno a che fare tra loro». E Cappellacci ribatte a una serie di punti. «Si parla del patto di stabilità del 2006, mancato, per altro, per un errore materiale, dimenticandosi che siamo nel 2008. Non solo: gli elettori hanno, comunque, confermato la fiducia alla giunta Floris dopo quell'errore. La nostra è una gestione virtuosa che ci consente di fare fronte ai debiti fuori bilancio. Sbagliate anche le considerazioni sulla lotta all'evasione: abbiamo recuperato 8 milioni più altri 2 relativi alle annualità pregresse. D'altronde, se una società di rating internazionale ci ha assegnato uno tra i voti più alti dei comuni italiani, significa che stiamo lavorando bene». I dati sulla Tarsu? «Le affermazioni del centrosinistra si basano su un dato del Sole 24 Ore che prese in considerazione soltanto il 50% di comuni capoluogo di provincia». Cappellacci è soddisfatto del lavoro fatto: «C'è un dato di fatto: questra manovra mantiene gli stessi stanziamenti - e talvolta li aumenta - e quindi lascia invariati i servizi senza aumentare le imposte. Ci siamo riusciti colpendo l'evasione: i soldi, ora, ci arrivano dagli evasori». ( mar.co. )

03/06/2008