Abitanti esasperati dai continui “ritrovamenti”

Puntuale come un orologio svizzero. Regolare ma invisibile: nel corso Vittorio Emanuele è di nuovo caccia “all'autore” degli escrementi (liquidi e solidi) che tutti i giorni gli abitanti di Stampace trovano sul marciapiede.
Proprio sotto le impalcature che coprono il palazzo all'angolo con piazza Yenne. Un passaggio coperto e obbligato. E ad ostacoli.
«Quelle impalcature esisitono dal 1998», ricorda Giampaolo Caruso, che abita vicino al punto incriminato.
Lui, insieme a tutti i residenti della zona, è esasperato dai continui “ritrovamenti”. Tanto che ha avvisato le istituzioni competenti in cerca di aiuto.
«Ho chiamato la Asl, il Comune e la polizia municipale. Ho fatto le prime segnalazioni già a marzo, ma non è cambiato nulla».
I principali indiziati sono alcuni senzatetto che dormono sotto le impalcature. Gli stessi che fino a qualche anno fa vivevano all'interno del palazzo diroccato.
«Ora si sono spostati all'esterno, dormono sotto le transenne». Anche perché gli ingressi della costruzione, da qualche anno, sono stati chiusi. Proprio per questo motivo.
Perché per lungo tempo dentro la struttura hanno vissuto sbandati e barboni.
Che utilizzavano come bagno un angolo (interno, però) del palazzo.
E più di una volta, in passato, hanno rischiato di mandare a fuoco tutto: la cronaca racconta di decine di interventi dei vigili per materassi e sterpaglie in fiamme. ( m.r. )

03/06/2008