Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bonito Oliva benedice il Man: «Un gioiello da far crescere»

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2008

Festarch si conclude con l'intervento del critico d'arte L'ultima performance: oggi al Poetto un Ctp di cartone
Il Man è grande e Bonito Oliva è il suo profeta. Ad aver fretta si può sintetizzare così l'incontro centrale della mattinata di ieri al Festarch, il festival internazionale di architettura organizzato dalla Regione, dalle Università di Cagliari e Sassari e dall'Inarch nell'ex Manifattura Tabacchi di Cagliari. Il più conosciuto (nonché il più narciso, per sua ammissione) dei critici d'arte ha gettato pubblicamente tutto il suo peso a favore del museo nuorese d'arte contemporanea e di quel suo progetto di ampliamento che tanto sta facendo discutere, in Barbagia e non solo.
Insieme con ABO - schierati a sostegno del progetto e del direttore del Man Cristiana Collu - c'erano anche lo scrittore Marcello Fois e l'artista Leonardo Boscani. Il primo è intervenuto a duplice titolo, come intellettuale e come nuorese, a difesa del ritocco alla piazza Satta studiato per dare spazio al museo. Il secondo, da sassarese, sa che cosa significa «avere un museo come il Masedu, che un giorno non funziona perché si è guastato un allarme e il giorno dopo resta chiuso perché i vigili del fuoco hanno da ridire». E quindi lunga vita al Man, alla faccia «dei giochi di potere e di chi pare voglioso di organizzare qualche bella impiccagione» in nome della tutela urbanistica. Meno ruvido ma altrettanto netto Fois: «Sono qui per disubbidire alla regola sarda del non schierarsi mai . Credo che si possa prendere posizione senza rovinare i rapporti personali tra chi un'opinione e chi ne ha un'altra, e anzi credo che il confronto ci arricchisca». Detto questo, «il sospetto è che il problema a Nuoro non sia né la piazza né l'edificio del museo. Il problema è che il Man, come il festival di Gavoi e la casa editrice Il Maestrale, rappresenta un pugno in faccia a quella politica locale che vive di assistenza e che trasforma il vittimismo in votificio», quella politica «che non voleva la piazza ma un parcheggio» e adesso che la piazza c'è, la tutela «come una vestale, senza capire che questa battaglia di retroguardia serve solo a tutelare qualche infisso in alluminio anodizzato: sarebbe meglio se pensassimo un po' tutti a difendere Tuvixeddu, altro che storie».
Pacati nei toni e tecnici nella sostanza gli interventi degli architetti Gianni Filindeu e Ignazio Caredda, autori del progetto di ampliamento, mentre Cristiana Collu non è intervenuta se non per introdurre rapidamente l'argomento dell'incontro, che era - o sarebbe stato - l'iniziativa artistica “Il tour della vittima”. Un bel tema, ma «la vittima è Cristiana» ha proclamato subito Bonito Oliva, che ha fatto firmare al pubblico della Sala 4 del Festarch una petizione pro Man (per bilanciare il documento anti ampliamento sottoscritto da molti accademici sardi). E mentre il foglio protocollo si copriva di autografi, il critico fissava i punti della sua orazione. Primo: il museo è un gioiello, una creatura preziosa che ha «un fisiologico bisogno» di crescere. Secondo: chi ha dichiarato «questa guerra sorda e sarda» contro il progetto sta alimentando una situazione kafkiana, «con una sentenza da eseguire anche se non se ne conosce la ragione». Terzo: il muro che conterrebbe i nuovi metri quadri del museo «non è un muro fine a se stesso: è un'apertura alla città, può diventare lo schermo cinematografico delle prossime estati nuoresi, per esempio» e soprattutto «che cosa rimpiazzerebbe? qualche finestrella che si affaccia su una piazzetta, un episodio d'architettura di paese».
Quanto all'architettura da metropoli, avrebbe potuto parlarne Rem Koolhaas, una delle stelle previste nel programma di questa seconda edizione di Festarch, ma ieri un contrattempo gli ha impedito di tenere la sua lezione su progettazione e potere politico. Al di là di questa assenza imprevista, il festival si è chiuso ieri sera - ultimo evento l'intervista del giornalista del Tg1 David Sassoli al presidente della Regione Renato Soru sul G8 di La Maddalena - con un bilancio molto positivo. Gli organizzatori ieri hanno comunicato che nei tre giorni e mezzo di incontri e lezioni 40 mila spettatori hanno assistito a circa 70 eventi, con protagonisti dell'architettura come Wolf Prix, Minsuk Cho, Bjarke Ingels (affollatissimo l'incontro di ieri con il talento danese della progettazione), Fabio Novembre, Rudy Ricciotti, François Roche, Italo Rota, Benedetta Tagliabue e il premio “Pritzker” Jacques Herzog. Ai big del tavolo da disegno vanno aggiunti poi i nomi del design, della narrativa, della fotografia e dell'arte che hanno accompagnato gli spettatori tra conferenze, tavole rotonde e “azioni”.
E sembra quasi una coda delle performance artistiche ospitate da Festarch l'iniziativa programmata per stamattina da un gruppo di artisti. Si tratta del progetto C.P.Topoli , una suggestione di sapore boscaniano (d'altra parte tra gli organizzatori c'è Erik Chevalier, più volte compagno di scorribande creative di Boscani) che prenderà corpo questa mattina alle 10 sulla spiaggia del Poetto, nei pressi del Lido D'Aquila. L'idea è semplice: sulla sabbia verranno sistemati degli scatoloni di cartone, ciascuno arredato da un artista diverso, che costituiranno gli alloggi per clandestini del primo Centro di Permanenza Temporaneo biodegradabile nella storia dell'immigrazione.
Le “unità abitative” personalizzate dai volontari, che già ieri pomeriggio si stavano dando da fare con cartoni ed accessori vari, verranno sistemate in spiaggia per affrontare in modo dissacrante il tema della colandestinità. Una specie di sberleffo artistico al pacchetto sicurezza condensato nella frase di uno dei realizzatori: «Perché nessuno aveva ancora pensato a usare gli scatoloni? Sono perfetti per rispedire la gente direttamente nel Paese di provenienza: basta sigillarli e da Centro Temporaneo di Accoglienza ridiventano pacchi postali». Stamattina in spiaggia verranno resi noti i nomi di tutti gli artisti coinvolti nel progetto. Per ora si sa - dai volantini che circolavano ieri in città - che l'organizzazione è attribuita alla “Immobiliare Costa Pagu”.
CELESTINO TABASSO
02/06/2008