Rassegna Stampa

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Carlo Felice & co: una mozione per ripristinare le (poche) statue di Cagliari

Fonte: web cagliaripad.it
26 novembre 2021

Carlo Felice & co: una mozione per ripristinare le (poche) statue di Cagliari
Oltre che la discussa statua di Piazza Yenne, i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai chiedono di restaurare le statue decapitate nel 2019 ai Giardini Pubblici, il busto di bronzo di Giuseppe Verdi in piazza Matteotti e il Monumento ai caduti delle guerre in piazza Martiri d’Italia

 

Bene o male è un simbolo di Cagliari e nelle – purtroppo sempre meno frequenti – feste dei tifosi cagliaritani viene vestito con outfit rigorosamente rossoblù. Qualcuno, memore delle sue malefatte vorrebbe rimuovere la statua del discusso Re di Sardegna, quasi a cancellare o quanto meno esorcizzare un passato di sottomissione. Qualcun altro, viceversa, vorrebbe ripulirlo e riportarlo agli antichi splendori.

E’ il caso dei consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai che hanno presentato una mozione per ripristinare le statue cagliaritane deturpate dai vandali, chiedendo, a proposito della statua di Carlo Felice in Piazza Yenne, che  “possa ben presto essere ripulita dalle tracce di vernici che ne imbrattano la lapide sul piedistallo, in segno di una protesta ma anche di un’azione estranea all’integrità e origine del monumento antistante piazza Yenne”.

La mozione – che mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini sull’importanza e sulla tutela dei beni culturali e identitari del capoluogo sardo “che spesso passano inosservati e che invece sono parte integrante e irrinunciabile della nostra storia, del vissuto cittadino”- chiede inoltre il restauro delle statue decapitate nel 2019 nel Giardino pubblico del terrapieno di Cagliari, vandalizzate nottetempo nel viale alberato che conduce  alla Galleria comunale d’arte moderna. Inoltre si chiede anche il restauro del busto di bronzo di Giuseppe Verdi, situato in piazza Matteotti. Che, curiosità, presenta peraltro un errore originario nella data riportata: “1911 anziché 1901”.  Tra le richieste, anche quella di rimettere in sesto il monumento ai caduti delle guerre in piazza Martiri d’Italia che – avvertono i consiglieri – “presenta alcune zone marmoree asportate da anonime mani”. Insomma, secondo Polastri e Lai, “dedicare le dovute attenzioni al nostro patrimonio identitario è sinonimo di una civiltà attenta, che onora il lavoro di chi ci ha preceduto affinché possa pervenire integro ai posteri”.