Cagliari, residenti furiosi in viale Sant’Avendrace: “Ostaggi delle ruspe e con pochi parcheggi a disposizione”

Il restyling della strada, dove sorgerà la pista ciclabile, va a rilento. E chi vive o lavora nel viale si lamenta: “Il 70% dei palazzi non ha un posto auto interno e via Monte Melaghetto è diventata Ztl”

I lavori di riqualificazione di viale Sant’Avendrace a Cagliari vanno avanti a ritmo lento. Gli operai sono in azione nel tratto di strada più vicino a via Po, impegnati a cambiare il volto a una delle strade d’ingresso della città. Lì sorgerà la pista ciclabile e arriverà il senso unico: una decisione che, seppur approvata dalla maggior parte dei residenti e lavoratori del viale grazie con un sondaggio online, sta comunque creando polemiche. Fabio Meloni vive e lavora in via le Sant’Avendrace, e si fa portavoce di un gruppo di abitanti: “Ho l’attività al civico 317. Per mesi siamo stati ostaggi delle ruspe, dei camion, dei demolitori e di una serie di operazioni. Siamo stati illusi da un sondaggio online che ci chiedeva come avremo preferito venisse ripristinato il volto del nostro quartiere, doppio senso di marcia con eliminazione parcheggi da un lato o senso unico mantenendo i posti auto? Bene, ha vinto il senso unico! Siamo stati ben contenti di avere un tratto di Cagliari moderno, con pista ciclabile e piante, marciapiede nuovo e tante fioriere”, dice Meloni”.
E qui iniziano le varie criticità: “Non hanno tenuto in considerazione che la nostra via è un tratto fondamentale di viabilità della città, fonte di guadagno per decine di attività commerciali che sono allo stremo dal periodo che abbiamo appena affrontato e dalla crisi in generale ma che saranno abbattute definitivamente da questo “fuori programma”. Siamo stati presi in giro perché il 70% dei palazzi di Sant’Avendrace non ha i parcheggi interni e qualcuno ha avuto la brillante idea di trasformare la via Monte Melaghetto in zona Ztl residenti, via dove cinque civici su sette totali hanno il posto auto di proprietà. Non posso prendermela con nessuno, non ho voce in capitolo, non potrò risolvere nulla ma volevo semplicemente confessare un disagio, una delusione, vivo da 44 anni in questo quartiere, i miei genitori prima di me e i miei nonni ancora prima hanno contribuito a tenerlo vivo ma tutto questo non sarà più possibile! Parlo credo a nome di tutti, commercianti ed abitanti, non contiamo nulla, siamo tenuti in considerazione solo per tasse e multe”.