Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, attesa per la sentenza

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2008

Ieri il Consiglio di Stato ha esaminato il ricorso della Regione contro la decisione del Tar di non estendere i vincoli

Battaglia in aula sulle 431 nuove (o vecchie) sepolture
I giudici si sono riservati la decisione. E forse oggi si saprà se sono orientati a confermare il no all'estensione dei vincoli sul colle di Tuvixeddu imposto dalla Regione o modificheranno quella sentenza.
I giudici si sono riservati la decisione. E forse oggi (ma non c'è certezza) si saprà se sono orientati a confermare il no all'estensione dei vincoli sul colle di Tuvixeddu imposto dalla Regione, sentenziato dal Tar l'8 febbraio scorso, o modificheranno quella sentenza accogliendo il ricorso di viale Trento. La sesta sezione del Consiglio di Stato era chiamata a pronunciarsi sia sull'istanza di sospensiva dei lavori nei cantieri, chiesta dalla Regione, sia sul merito. Ed è possibile che oggi comunichino la prima decisione, che comunque sarebbe significativa. Un eventuale sì verrebbe interpretato come un punto a favore dei ricorrenti, un no come il via libera definitivo ai progetti congelati da un anno e mezzo. La sentenza di merito arriverà invece tra qualche settimana.
LE TOMBE All'udienza di ieri, durata circa un'ora, l'attenzione non è stata concentrata, come in primo grado, sulla legittimità della commissione regionale che ha proposto l'estensione dei vincoli sul Colle poi approvati dalla Giunta, quanto sul presunto rinvenimento di 431 nuove sepolture. Un caso deflagrato con enfasi nelle scorse settimane anche sulla stampa nazionale e internazionale e che giustificherebbe - secondo l'Avvocatura generale dello Stato - l'accoglimento del ricorso della Regione contro la sentenza del Tar che aveva annullato i vincoli. Non a caso l'avvocato Maurizio Borgo ha insistito su quell'aspetto. Sostiene, in sintesi, che «tra il '97 e il 2007 sul colle di Tuvixeddu sono state trovate 1166 sepolture: 622 dentro il parco archeologico, 113 nel parco urbano attrezzato e 431 oltre i confini sia del parco archeologico che del parco urbano». Ciò, secondo l'Avvocatura, «rende assolutamente inadeguato l'attuale regime vincolistico», anche perché «la circostanza che un numero così consistente di sepolture sia stato rinvenuto all'esterno dei confini del parco e diverse addirittura in area totalmente priva di tutela conferma che la Soprintendenza non hanno una conoscenza dell'esatta estensione della necropoli». Per queste ragioni Borgo ha paventato il rischio di un disastro ambientale in caso di conferma dell'annullamento dei vincoli.
LE INTERPRETAZIONI A supporto di questa ed altre tesi ci sarebbero alcune relazioni della soprintendente archeologica di Cagliari Donatella Salvi al direttore generale dei ministero dei Beni culturali Elio Garzillo. Peccato che secondo la schiera dei legali di Comune e imprese quelle relazioni dimostrino esattamente il contrario: cioè che le tombe sono tutte all'interno delle aree vincolate, cioé sia nel parco archeologico (vincolo diretto) che in quello naturalistico (vincolo indiretto). E non sono nemmeno nuove, essendo state rinvenute in gran parte prima del '97, anno dell'imposizione dei vincoli. L'Avvocatura, insomma, Pietro Corda, Antonello Rossi, Duccio Maria Traina, avrebbe utilizzato stralci delle relazioni della Salvi per sostenere una tesi che una semplice lettura delle relazioni (allegate agli atti) e della documentazione fotografica smentiscono.
Le nuove sepolture sono state richiamate anche dai tre legali della Regione. Vincenzo Cerulli Irelli, Paolo Carrozza e Gian Piero Contu. Il primo ha rimarcato i rischi dell'annullamento dei nuovi vincoli, il secondo, tornando sulla commissione, ne ha sostenuto la legittimità. Non solo: Carrozza ha riportato in primo piano l'area di Sant'Avendrace dove l'impresa Cocco stava erigendo un palazzo sostenendo che quell'area sia stata ceduta dal Comune ai costruttori. Circostanza smentita, con argomentazioni, dal legale di Cocco, Benedetto Ballero. Contu ha, tra l'altro, chiesto ai giudici di acquisire copia del ricorso in appello (depositato nei giorni scorsi) contro la sentenza del Tar che accoglieva parte del ricorso del Comune di Cagliari contro il Piano paesaggistico. Gli avvocati del Comune si sono opposti con successo.
LE OSSERVAZIONI Marcello Vignolo e Massimo Massa, che rappresentano il Comune, oltre alla questione delle sepolture, hanno posto un'altra questione che renderebbe il ricorso nullo: la Regione rispose in termini vaghi a 10 osservazioni fatte dal Comune sui vincoli, l'amministrazione civica ne fece motivo di impugnazione e il Tar gli diede ragione. Secondo Vignolo e Massa, rappresentano capi distinti di sentenza che la Regione non ha impugnato.
All'udienza sono intervenuti anche Giuseppe Andreozzi per Legambiente e Carlo Dore per Italia Nostra.
FABIO MANCA

31/05/2008