Cagliari, la consigliera FdI: "Carta etica? Impedisce solo parole contro la lobby omosessuale"
CAGLIARI. "Si sente l'esigenza di portare una carta etica contro le discriminazioni ma l'obiettivo è quello di contrastare ogni parola e ogni pensiero che abbia come obiettivo la lobby omosessuale". Parole pronunciate in consiglio comunale dalla esponente di Fratelli d'Italia e presidentessa della commissione Pari opportunità Stefania Loi, in occasione del dibattito promosso dal centrosinistra (proponente Marzia Cilloccu) per l'adozione da parte del Comune del documento ideato dal linguista Massimo Arcangeli. "La Carta Etica sottolinea l'importanza dell'evoluzione culturale, raggiungibile con un lavoro costante di sensibilizzazione, non solo per opera dei singoli cittadini ma anche e soprattutto con l'azione virtuosa degli enti pubblici. Articolata in 5 punti, mira a favorire il dialogo in materia di discriminazione sessuale e di genere, schierandosi apertamente contro la cultura dell'odio": questo il senso.
Ma per la Loi in realtà non combatte contro le discriminazioni, perché "parla solo delle lesbiche eccetera. Fuori da ogni logica e contro la Costituzione. L'articolo 3 ha sancito il principio di uguaglianza, partendo dal concetto di persona", ha detto nel suo intervento, "una carta contro le discriminazioni come questa è uno specchietto per le allodole. Perché poi discrimina, perché parla di lesbiche e omosessuali, ma non di discriminazione contro i disabili e contro le donne sole".
Dichiarazioni, quelle della Loi, che hanno suscitato reazioni sdegnate in numerosi esponenti del centrosinistra.