Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Rifiuti campani, blocchi degli indipendentisti

Fonte: La Nuova Sardegna
30 maggio 2008

VENERDÌ, 30 MAGGIO 2008

Pagina 4 - Sardegna

di Andrea Massidda



Cagliari: Irs e Sardigna Natzione hanno cercato di fermare il passaggio dei tir



La polizia pronta alla carica, poi la protesta dei manifestanti in tute e maschere bianche finisce all’arrivo dell’assessore regionale all’Ambiente Morittu


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CAGLIARI. Trentasei ore davanti all’ingresso del porto nel tentativo di fermare la nave con a bordo i camion pieni di rifiuti campani. Eppure per buona parte del pomeriggio di ieri sembrava che a ostacolare lo sbarco degli autocompattatori fosse più il guasto tecnico al portellone del traghetto «Carlo Morace» che la tenacia degli indipendentisti dell’Irs. Un’illusione. Cronometro alla mano, Gavino Sale e i suoi compagni hanno preso alla sprovvista anche le forze dell’ordine andando a bloccare con le loro automobili la strada di Macchiareddu che dalla Statale porta all’inceneritore. Solo l’arrivo (concordato) con l’assessore regionale all’Ambiente Cicitto Morittu ha scongiurato la carica della polizia. E all’imbrunire è arrivato il via libera per 62 camion della discordia.
Per manifestanti, cronisti e poliziotti in assetto antisommossa la dura giornata è ufficialmente cominciata intorno alle due e mezzo del pomeriggio, quando - giunti ormai in aereo i conducenti dei camion - per portare a termine l’«Operazione immondezza» si attendeva soltanto lo sbarco degli autoarticolati dal traghetto. E invece il gigantesco ponte levatoio si è bloccato a metà corsa, tenendo così in trappola i Tir e il loro puzzolente bagaglio di oltre 1700 tonnellate. Per risolvere il problema i meccanici di bordo hanno lavorato senza sosta. Giusto il tempo per consentire ad alcuni militanti di Sardigna Natzione di continuare il sit-in pacifico, e ad altri di programmare il blocco stradale.
La ro-ro della Ustica Lines era arrivata in prossimità di Cagliari già da mercoledì sera, ma su ordine della prefettura aveva gettato l’ancora a due miglia dalla costa in attesa dell’autorizzazione all’attracco. Sta di fatto che prima la sosta davanti al porto, poi il ritardo a causa del guasto alla rampa hanno finito per favorire i manifestanti dell’Irs, il cui numero è progressivamente aumentato con il passare delle ore. Nessuna azione violenta, però, come più volte ribadito dai leader indipendentisti. Per far notare il proprio disappunto Sale, Cumpostu e i loro copmpagni hanno indossato tute bianche e maschere, sempre bianche, sulle quali erano disegnati i quattro mori, simbolo della Sardegna. Anche perché l’obiettivo era soprattutto quello di contestare i politici sardi di entrambi gli schieramenti, molti dei quali sono stati rappresentati da fantocci realizzati con paglia, gommapiuma e palloncini.
Una volta risolto il problema con il portellone, i camion sono finalmente partiti alla volta dell’inceneritore. Appena qualche chilometro ed è arrivata la sorpresa: Sale e gli altri militanti erano in mezzo alla strada, assolutamente disposti a non far passare i primi 21 dei 75 autocompattatori arrivati da Napoli. Nel dettaglio, quando il convoglio preceduto da una staffetta della polizia stradale è arrivato all’ingresso dell’impianto di incenerimento si è trovato di fronte al picchetto di indipendentisti. A quel punto il vicequestore Gargiulo ha ordinato ai suoi uomini di prepararsi alla carica, nonostante Sale avesse garantito che all’arrivo di Morittu avrebbe liberato la via. Veloce scambio di battute, poi l’ultimatum del poliziotto: «Vi do ancora sette minuti, poi se non vi spostate sarà peggio per voi». La battaglia sembrava ormai scontata, quando - come nella migliore tradizione hollywoodiana - all’ultimo istante si è presentato davvero l’assessore.
Morittu e Sale, davanti alle telecamere, hanno parlato in sardo logudorese. Il leader dell’Irs ha ribadito all’esponente della Giunta la richiesta, da presentare al governo, per una moratoria di due anni delle esercitazioni militari e per un riequilibrio del «principio della solidarietà nazionale». Poi accertamenti più accurati sui fumi di acciaieria in Sardegna. Morittu a risposto che Soru ha fatto già molto. Tutti contenti? No, tuttavia Sale ha mantenuto la promessa e al termine del colloquio sono state spostate le auto che bloccavano la strada di accesso all’inceneritore del Tecnocasic.