Zona bianca in Sardegna, cosa cambierà? Dal coprifuoco alle discoteche (senza balli)

CAGLIARI. Cosa cambierà con la zona bianca? Coprifuoco sì o coprifuoco no? Quali riaperture? A pochi giorni dall’ormai scontato cambio di colore per la Sardegna, spuntano quelle che potrebbero essere le prime novità sulle regole in vigore. A partire dalle discoteche. Perché, stando a quanto trapela, il presidente Christian Solinas e i governatori di Molise e Friuli Venezia Giulia - le altre due regioni che diventeranno bianche - stanno lavorando a tre ordinanze analoghe che ne consentirebbero la riapertura. Ma non per ballare. In sostanza, si concederebbe ai gestori di aprire il locale solo per i servizi di bar e ristorante. Si potrebbe quindi, fare aperitivo o cenare, ma gli assembramenti e le danze in pista sarebbero vietate. Nel calendario stilato dal governo infatti le discoteche e le sale da ballo erano state escluse dalle riaperture.

Poi c’è il caso del coprifuoco: l’accordo raggiunto tra l’esecutivo e le Regioni prevede che in zona bianca venga eliminato del tutto, ma resta sempre la possibilità di un’ordinanza regionale che imponga invece un altro orario per limitare, soprattutto, i rischi assembramenti nella movida notturna.

Al momento, su tutto il resto, le regole generali della fascia bianca consentirebbero la riapertura di tutte le attività, anche di ristoranti e bar al chiuso, di piscine, centri benessere e termali che finora erano rimasti fuori dalla lista nelle zone gialle. Unico obbligo rimasto: mascherine e distanziamenti. Non è ancora chiara la data effettiva in cui avverrà il passaggio di colore, se lunedì 31 maggio (questa sembra l'ipotesi più plausibile) o martedì 1 giugno (come era stato annunciato in un primo momento). Intanto oggi è il giorno del monitoraggio della Cabina di regia, che confermerà - salvo sorprese - la zona bianca per tre regioni d'Italia.