Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Riforma anti-fannulloni, sì del Governo

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2009

Sanzioni e mobilità per chi non lavora. Berlusconi: «Una rivoluzione verso la modernità»

Per Brunetta la produzione aumenterà anche del 50%

Tagli di stipendi e licenziamenti sono le sanzioni che saranno inflitte ai dipendenti pubblici “fannulloni”. La riforma Brunetta prevede anche premi al merito per i lavoratori più produttivi.
Via libera definitivo del Consiglio dei ministri alla riforma Brunetta della pubblica amministrazione. Annunciata da tempo, la norma è diventa ora operativa: più produttività, merito e trasparenza, ma anche lotta ai fannulloni i quali, a seconda della gravità del caso, andranno incontro a sanzioni, pure penali, taglio dello stipendio, licenziamenti. E ancora: forte impulso alla mobilità, obbligatoria se necessario, nuova Authority per la valutazione delle performance e una sorta di pagella dei dipendenti. Insieme aduna responsabilizzazione dei dirigenti che, se negligenti, si vedranno decurtare la busta paga.
LA RIFORMA «Una rivoluzione e una grande spinta per la modernità del Paese», l'ha giudicata il premier, Silvio Berlusconi, sottolineando anche che dal 2011 tutto sarà digitalizzato e battendo sul tasto di «ridare fiducia e merito alle persone eccellenti, molte nella pubblica amministrazione». Non solo, quindi, una riforma per tagliare o per punire: «il bastone e la carota», per usare un'espressione cara al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che visibilmente soddisfatto per aver portato a casa il risultato in 15 mesi (il governo ha dato l'ok al decreto legislativo che attua la legge delega presentata per la prima volta al cdm a giugno 2008), ha detto che è la più grande riforma della legislatura.
I VANTAGGI La riforma, a dire del ministro, darà «più servizi ai cittadini, più scuola, più salute, più trasparenza, più mobilità, più soddisfazione dei cittadini clienti». Fattori che porteranno a un aumento della produttività dal 20 al 50% nell'arco dei prossimi anni. Superando così anche il gap rispetto ad altri paesi, come Francia o Germania, dove c'è meno burocrazia e dove i costi sono inferiori.
I TEMPI La riforma «partirà subito», ha assicurato Brunetta, aggiungendo che anche i comuni hanno deciso di sperimentarla e che nell'arco di uno, due anni si avranno grandi risultati. La riforma ha avuto la promozione a pieni voti nei giorni scorsi di Confindustria, ma anche da Cisl e Uil è venuto un sostanziale via libera anche se rivendicano un ruolo nell'attuazione e un rafforzamento della contrattazione. Bocciatura, invece, dalle dalla Cgil e dalle Rdb. Corso d'Italia annuncia che «contrasterà qualsiasi iniziativa legislativa che metta in discussione il sistema della rappresentatività introdotto con la legge alla quale aveva lavorato Massimo D'Antona».

10/10/2009