Rassegna Stampa

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Cagliari, caos carro attrezzi: “Tutti i lavoratori in cassa integrazione, vogliamo bloccare viale Mo

Fonte: web Castedduonline.it
27 aprile 2021

Cagliari, caos carro attrezzi: “Tutti i lavoratori in cassa integrazione, vogliamo bloccare viale Monastir”

Esplode la rabbia degli addetti alle rimozioni delle auto. Il Comune ha affidato il servizio a una nuova ditta, monta la protesta: “Lavoratori a spasso dopo tanti anni, non sono mica giovani, dove lavoreranno? Siamo pronti a dare battaglia”

 


Il servizio di rimozione delle auto a Cagliari? È fermo, come anticipato da Casteddu Online, da tempo. Il motivo? La società di Roma che si è aggiudicata l’appalto, a causa dell’emergenza Covid, non riesce a procurarsi i mezzi per gestirlo. E la coop che la sostituiva fino al mese scorso ha rinunciato ad andare avanti. Così l’amministrazione ha avviato il primo giorno di aprile una trattativa d’emergenza con una terza ditta. “La ditta ha firmato venerdì scorso il nuovo contratto, senza invitare la coop che gestiva da decenni l’appalto”. E i lavoratori, stando alla denuncia di Luca Locci dell’Sgb, “sono stati messi in cassa integrazione dopo trent’anni di lavoro quotidiano, ormai dallo scorso primo aprile”. E la battaglia è dietro l’angolo: “Domattina ci riuniremo in assemblea, l’intento è quello di bloccare viale Monastir con i carrogru. È assurdo”, dice Locci, “il Comune ha fatto la gara d’appalto e poi un affidamento diretto senza coinvolgere l’attuale ditta, che poteva contare su una disponibilità di otto mezzi. Quella nuova, invece, non ne ha ancora nemmeno uno”. E sullo sfondo, neanche tanto, regna la disperazione di lavoratori che, in breve tempo, si sono ritrovati al palo.
“Da domani scatta lo stato di agitazione, sfocerà anche in una richiesta urgente di incontro col prefetto, col questore, il sindaco Paolo Truzzu e l’assessore comunale della Viabilità Alessio Mereu. Spero sia chiaro il dramma che si trovano a vivere dieci famiglie sarde, con i loro cari a spasso e con più di 55 anni. Un’età più che proibitiva per trovare un nuovo posto di lavoro”.