Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Castello è ostaggio del degrado»

Fonte: La Nuova Sardegna
7 ottobre 2009

MERCOLEDÌ, 07 OTTOBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari

La giunta convoca i residenti per presentare i grandi progetti ma la platea attacca a sorpresa il sindaco



Gli ascensori non sono tutto, anzi nulla se nel quartiere manca la sicurezza




CAGLIARI. Confronto serrato, franco, inaspettato e a muso duro. È stata questo e molto altro ancora l’assemblea di quartiere convocata ieri dal sindaco per presentare quello che la giunta chiama «Progetto di rilancio».
Forse un po’a sorpresa, mentre il sindaco e i suoi assessori parlavano degli interventi realizzati e di quelli in itinere, i castellani, in una sala affollata dell’ex municipio, hanno denunciato senza remore i problemi quotidiani della gente. Ecco la lista nera: l’assenza di sicurezza, la mancanza di servizi, lo spopolamento, il degrado urbano e anche quello sociale.
Da un lato della sala, in piazza Palazzo, c’erano il sindaco Emilio Floris, gli assessori e i funzionari, dall’altro i cittadini. «Il nostro è un progetto a lungo termine che ha come obiettivo ripopolare il quartiere e renderlo più vivibile», ha detto Floris, mentre sul maxi schermo scivolavano via le foto di Castello. «Tanti interventi in programma sono stati completati - ha detto ancora nell’introduzione - come la Passeggiata Coperta, la ristrutturazione delle mura e della chiesa di Santa Croce, la costruzione del museo diocesano della cattedrale e della camminata dei giardini pubblici. Altri lavori saranno terminati tra non molto, come i campetti in viale Regina Margherita, il restauro dell’ex scuola Mereu e la passeggiata sotto le mura. Poi abbiamo messo in conto anche l’apertura dell’ufficio postale, della banca e del distaccamento dei vigili urbani. Non è finita: c’è la definitiva meccanizzazione del vie d’acceso al quartiere, con le scale mobili e altri due ascensori. Infine, l’avvio del restauro dei palazzi privati, per il quale contiamo di sbloccare il contenzioso con la Sovrintendenza». Tutti progetti ambiziosi, insomma. Ma troppo distanti da quelli che sono i problemi concreti con cui devono confrontarsi gli abitanti. E a dirlo senza nascondersi sono stati proprio i castellani. «Certo, tutto questo è affascinante - ha detto una madre di famiglia - ma le priorità per noi sono ben altre. C’è soprattutto un problema di sicurezza. Troppi vecchi palazzi sono abitati da gente senza regole. Una spazzina è stata ribaltata con la sua auto da una banda di giovani, e una donna incinta ha avuto un principio di aborto dopo che la porta della sua casa è stata presa a calci tutta la notte». L’atto d’accusa è continuato con la richiesta di maggiori finanziamenti per favorire l’apertura di negozi e botteghe artigiane nel quartiere. Ripresosi dall’assalto subito a sorpresa, il sindaco ha ascoltato, preso degli impegni ma quando è stato rimesso all’angolo, s’è difeso così: «Non chiedetemi giorni, mesi e anni per questo o quello. È ancora troppo presto». Ma si sa, i castellani hanno buona memoria e non è gente che si accontenta delle parole. Vuole, pretende certezze.