Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comune, piano di rinascita per Castello

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2009

Incontro a Palazzo di città con giornalisti e residenti sul futuro del quartiere murato

Polizia municipale contro il degrado e gli episodi di teppismo

Sindaco, assessori e dirigenti comunali hanno fatto il punto sulle cose fatte e da fare per la rinascita del quartiere.
Contributi de minimis per chi deve ristrutturare casa o mettere in sicurezza la facciata. Trattative con l'Apcoa perché gli abitanti di Castello possano parcheggiare alle condizioni agevolate di cui hanno potuto godere, per il periodo di lavori in corso, quelli di Villanova. Dialogo con Poste italiane e banche per avere almeno un bancomat e un ufficio postale nel quartiere. Un distaccamento di polizia municipale nel Palazzo di città. Il completamento del percorso pedonale sotto le mura e la ripresentazione alla Regione del vecchio progetto per il percorso meccanizzato: quello delle scale mobili e dei tapis roulant che però, secondo l'ingegnere del Comune Paolo Zoccheddu, dirigente dell'area Gestione del territorio, non sono mai stati previsti, quello per cui era disponibile un finanziamento da 13 milioni e passa euro, sfumato dopo che la Regione, nella scorsa legislatura, chiese una valutazione d'impatto ambientale.
L'INCONTRO Sono tante, le misure annunciate ieri dal sindaco Floris nel corso di un incontro a Palazzo di città, a metà fra la conferenza stampa e l'assemblea di quartiere. Vi hanno preso parte, oltre al sindaco, diversi assessori, dirigenti e tecnici comunali, giornalisti, abitanti e commercianti (deluso per la mancata convocazione il presidente della Circoscrizione I, Gianfranco Carboni: «Una caduta di stile»). Proprio chi abita e lavora a Castello ha lanciato, nelle ultime settimane, allarmi sul presente e il futuro del cuore della città: sempre meno popolato, assediato dalle auto e dai calcinacci in caduta libera dalle facciate in abbandono, frequentatissimo da turisti che però non trovano servizi («difficile anche riuscire a farsi un panino alla mortadella», ha ammesso il sindaco, «ma molti domandano come mai non ci siano bed & breakfast e affittacamere»); pochissimi i negozi e le botteghe, e la notte, nei fine settimana fino all'alba, una movida spesso scomposta e chiassosa.
GIUNTA A CASTELLO Emilio Floris ha esordito promettendo di riunire la Giunta a palazzo di città, la vecchia sede municipale, «almeno una volta al mese». Agli intervenuti è stata distribuita una cartellina in cui sono elencati gli interventi compiuti negli ultimi anni (26, dai sottoservizi ai parcheggi di viale Regina Elena, dai restauri di torri e chiese agli ascensori), quelli in corso (la passeggiata sotto le mura, gli altri due ascensori al bastione di Santa Croce e in piazza Costituzione, il completamento dei campetti di viale Regina Elena, la chiesa della Purissima, il tratto di mura in via Badas, il mercato dei fiori di Santa Chiara e il restauro della ex scuola Mereu), quelli già progettati, quelli da migliorare e sostenere, i servizi essenziali da inserire. «Abbiamo fatto molto - ha detto il sindaco - ma siamo consapevoli che il percorso per far rinascere Castello è ancora incompleto. Sarà fondamentale l'apporto dei privati».
PREFETTURA E QUESTURA Molti gli interrogativi aperti. Alcuni li ha ricordati lo stesso Floris: «La Prefettura sta andando via da palazzo Regio. Che fare di quegli spazi? Darli alla Provincia? O anche la Provincia dovrebbe andar via?» A proposito di rapporti fra enti: «La Questura vorrebbe avere la sede del Tribunale militare, ma noi non siamo d'accordo perché potrebbe diventare la porta della Cittadella dei musei, permettendoci di ampliare l'area espositiva dedicata alla storia della Sardegna».
ORDINE E SICUREZZA Ma il problema principale, ha ricordato una residente, Claudia Sini, resta l'ordine pubblico: «Non è solo un problema di strutture ma di persone: sparito il vecchio popolo di Castello, i nostri vicini di casa sono sempre più spesso spacciatori, clandestini, sorvegliati speciali, prostitute. La spazzina non vuole più lavorare qua perché qualche notte fa le hanno ribaltato l'Ape. Una mia vicina, incinta, rischia di perdere il bambino perché l'altra notte, per ore, le hanno preso a calci il portone di casa. Ci sono locali che restano aperti fino all'alba, con gli avventori per strada. Non si dorme più». Il sindaco ha promesso la linea dura: «Di alcuni casi specifici, per esempio certi circoli particolarmente fastidiosi, abbiamo già parlato con la Prefettura. Per quanto è in nostro potere, faremo di tutto per avere, in tempi stretti, un distaccamento di vigili urbani nel quartiere. E saremo duri con chi viola la legge. Come con quelli che oscurano la targa dell'auto per aggirare i controlli con le telecamere».
RISTRUTTURAZIONI La dirigente comunale Ada Lai ha sollecitato il comitato di quartiere ad allearsi col Comune nella battaglia contro i troppi vincoli che chi vuole ristrutturare si trova a dover affrontare: «Dopo cinque anni - ha detto riferendosi al cambio di coalizione alla guida della Regione - ora si potrà ristrutturare con più facilità». Sul punto, dal pubblico, è intervenuta Maria Sias, ingegnere, esponente del movimento “A Cagliari”: «È dal '79 che contribuisco a ristrutturare edifici a Castello. A fare da freno è il divieto, stabilito da un regolamento comunale, di frazionamento degli immobili troppo grandi e quindi difficili da collocare sul mercato: sarebbe utile sospenderlo, solo per questo quartiere». «Stiamo lottando contro la mummificazione del centro storico», ha replicato il presidente della commissione Urbanistica, Massimiliano Tavolacci: «Non si va da nessuna parte se si devono aspettare due anni per un'autorizzazione a rifare una finestra».
MARCO NOCE

07/10/2009