Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Patrimonio, un regolamento anti regali

Fonte: La Nuova Sardegna
6 ottobre 2009

MARTEDÌ, 06 OTTOBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Comune, un documento per evitare vendite di favore agli amici



Alloggi non di edilizia popolare ceduti a costi molto più bassi delle normali valutazioni di mercato

CAGLIARI. La questione del patrimonio era stata posta all’ordine del giorno dalla passata consiliatura. L’allora consigliera comunale Rita Carboni Boy aveva chiesto che si facesse il censimento delle proprietà e, poi, che si affrontasse il problema della gestione. La prima fase del programma è stata terminata e si è scoperto che il Comune possiede migliaia di immobili di cui non si sapeva nemmeno l’esistenza. Il patrimonio del Comune è di 11.500 cespiti, ma c’è stata e c’è una confusione tra i vari immobili e questo ha portato a vendite di pezzi di pregio a “prezzi politici” e ad attività commerciali che pagano affitti (al Muncipio) troppo bassi, e a tanti immobili inutilizzati.
«All’inizio di questa consiliatura - spiega Alessandro Serra, An - vennero ceduti alcuni appartamenti (non di edilizia residenziale pubblica Erp) del Comune a prezzi non di mercato». Un fatto che suscitò molte protesta e che venne stigmatizzato in particolare da Claudio Cugusi (Pd). Per cercare di ovviare a questa situazione e impedire che gli immobili del Comune vengano venduti a prezzi di favore giocando su possibili interpretazioni delle attuali norme, Cugusi e Serra hanno presentato un’ipotesi di delibera per l’alienazione delle proprietà non Erp. In questo documento, che è all’ordine del giorno del consiglio comunale e «che è solo una bozza perfettibile - continua Serra - sono state elencate una serie di regole che dovrebbero eliminare la possibilità di “regali” più o meno mascherati fatti col patrimonio pubblico».
Il problema è infatti quello di gestire in «maniera virtuosa» gli immobili, altrimenti si arriva al paradosso attuale in cui i costi della manutenzione del patrimonio superano le entrate. Ma per farlo è necessario, innanzi tutto, «separare dal resto la gestione degli alloggi Erp, che hanno una funzione di carattere sociale e permettono a migliaia di famiglie di avere una casa, altrimenti non pagabile». Su come gestire il resto del patrimonio immobiliare vi sono diverse ipotesi. Secondo una proposta fatta da Ninni Depau (Pd) «bisognerebbe realizzare una agenzia in grado di attivare operazioni economiche e finanziarie adatte all’entità del patrimonio, che è molto alta. Inoltre sarebbe possibile anche intervenire sul centro storico, dove vi sono tantissimi locali inutilizzati». In questo modo si potrebbe «trasformare l’assessorato al Patrimonio in struttura delegata alla casa, a cui affidare la gestione delle abitazioni Erp. Il tutto con l’obiettivo primario di creare valore destinato alle politiche di sviluppo della casa. Mentre l’agenzia gestirebbe il resto». (r.p.)