Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ctm, riesplode la guerra

Fonte: La Nuova Sardegna
5 ottobre 2009

SABATO, 03 OTTOBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari

I sindacati di nuovo contro la dirigenza: «Sono arroganti e autoritari»



Turni serrati e poca trasparenza, venerdì sciopero di 4 ore



LE RICHIESTE Maggior dialogo più rispetto pause più lunghe

CAGLIARI. «Una mancanza assoluta di dialogo e di trasparenza come non si vedeva dal 1999». Con quest’accusa, rivolta alla dirigenza, le rappresentanze sindacali del Ctm hanno proclamato quattro ore di sciopero per venerdì prossimo, 9 ottobre. I dipendenti dell’azienda incroceranno le braccia dalle 9 alle 13.
«Sono quattro i motivi che ci hanno indotto a scioperare», ha dichiarato Sandro Bianco, segretario generale della Filt Cgil. «Il primo è la totale assenza di relazione industriale. La dirigenza ha assunto un comportamento autoritario nei rapporti con i dipendenti e i sindacati, e non accetta un confronto sui temi caldi che riguardano i lavoratori», ha denunciato Bianco. C’è poi l’annosa questione dei tempi di percorrenza delle tratte e quella delle pause (in tutto 15 minuti), che per contratto spettano agli autisti dei pullman. «I dirigenti hanno imposto tempi di viaggio molto serrati. Il sistema satellitare automatico di rilevazione dei tempi degli autobus è usato per negare agli autisti anche la minima pausa, perché conteggia, nei 15 minuti previsti dal contratto, le soste alle fermate per far salire i passeggeri», ha affermato ancora il segretario del settore trasporti della Cgil. «Non hanno neanche il tempo di andare in bagno - ha detto Bianco - tanto più che nei capilinea non ci sono servizi igienici». Un terzo elemento di discordia è quello relativo alla riparazione dei pullman. «Nonostante il Ctm disponga di officine meccaniche proprie e di personale specializzato - ha sostenuto a riguardo Bianco - molto spesso si vedono autobus portati a riparare in officine private. Sinceramente non ne capiamo l’esigenza».
Dal canto suo la dirigenza del Ctm nega ogni responsabilità. «Siamo rammaricati con chi viaggia per lo sciopero e respingiamo ogni accusa - ha detto il direttore Ezio Castagna - perché siamo sempre stati aperti al dialogo. Non accettiamo però alcuna imposizione. Per quanto riguarda poi i tempi di percorrenza, il sistema satellitare che adoperiamo è molto preciso, per cui le accuse che ci sono state rivolte sono immotivate».
I sindacati hanno anche chiesto una mediazione al Comune, alla Provincia e alla Regione, ma nessun ente è finora intervenuto in prima persona nella vertenza per scongiurare lo sciopero. «Ci dispiace per i cittadini, che alla fine sono i più penalizzati, ma se l’atteggiamento dei dirigenti non cambierà presto, siamo pronti in futuro a inasprire la contestazione», ha concluso Bianco.
Paolo Camedda