Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, il gioco delle nuove tombe

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2008

Smentito dai documenti il rinvenimento di 431 sepolture inedite: «Scoperte dal '97». Ma la direzione del Ministero insiste

Oggi il Consiglio di Stato decide sull'estensione dei vincoli
Oggi i giudici discutono il ricorso della Regione contro la sentenza del Tar che ha bocciato l'estensione dei vincoli su Tuvixeddu.
È vero che a Tuvixeddu sono state trovate 431 nuove sepolture puniche fuori dall'area sottoposta a vincoli diretti o indiretti? È vero che la soprintendenza archeologica di Cagliari non ha vigilato a sufficienza sul rispetto delle prescrizioni? Il Comune ha agito in spregio dell'interesse pubblico consentendo lo scempio della necropoli fenicio-punica? Sono alcuni quesiti che l'Avvocatura dello Stato pone nella memoria difensiva allegata al ricorso in appello proposto dalla Regione contro la sentenza del Tar che ha bocciato l'estensione dei vincoli su Tuvixeddu, che oggi sarà discusso dal Consiglio di Stato.
Una vicenda che i giudici della sesta sezione esamineranno senza i condizionamenti e le strumentalizzazioni che in questi anni, e in questi giorni, hanno avvelenato il colle, animato scontri epocali. Quelli tra Regione e Comune, quelli tra Regione e imprese. E quelli, meno pubblicizzati, all'interno dei tutori istituzionali del paesaggio e dell'archeologia. È dal più recente di questi scontri, infatti, che l'Avvocatura trae la convinzione che il ritrovamento di 431 sepolture giustifichi l'estensione dei vincoli decretata dalla Giunta regionale e bocciata dal Tribunale amministrativo regionale.
C'è un fitto carteggio tra il neo direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Ezio Garzillo e la soprintendente archeologica di Cagliari Donatella Salvi che dimostra quanto tra gli uffici ci siano forti divergenze, se non aspri conflitti. La direzione regionale, in sostanza, accusa l'ufficio di Cagliari di non conoscere l'estensione della necropoli e di aver autorizzato la distruzione di parte delle tombe. E l'Avvocatura dello Stato sposa la tesi della Direzione regionale. Ammettendo, implicitamente, che lo Stato stesso non proteggendo il bene ha sbagliato.
È evidente che non ci sia più fiducia nella soprintendente di Cagliari, che da 15 anni segue gli scavi di Tuvixeddu, se è vero che la Salvi, rispondendo a una lettera del 3 aprile scorso in cui Garzillo chiede la documentazione relativa a tutte le scoperte effettuate sul colle dal '96, chiarisce documentalmente, tra le altre cose, che non c'è alcun nuovo rinvenimento e tutti i sepolcri sono compresi nell'area sottoposta al vincolo diretto o indiretto fin dal '96. Area che comprende - sottolinea - un parco archeologico e un parco naturalistico.
La risposta (cinque pagine) non soddisfa Garzillo che chiede ulteriori chiarimenti su tipologie e documenti più particolareggiati. La replica successiva evidenzia che le aree in cui, secondo la Direzione regionale, sarebbero state trovate le nuove tombe non solo sono vincolate ma quelle sepolture sono ampiamente documentate. E le cita: Area mappale 187 (vincoli del '97) 39 sepolture; area Erb (vincoli del '99): 125 sepolture; lotto 7 (vincolo 2003): 267 sepolture; area parco (vincoli 2004/2007): 735 sepolture. Seguono altre missive, altri chiarimenti.
Ma le informazioni, documentate, non sono state prese per buone dall'Avvocatura, che, anzi, le usa per dimostrare gli errori, commessi con la complicità del Comune di Cagliari che non avrebbe perseguito l'interesse pubblico. Chi ha ragione? C'è chi sposa la tesi di Garzillo e sostiene la fondatezza della notizia del ritrovamento di 431 nuove tombe, ripresa da quotidiani nazionali e persino dal Times. C'è chi parla di un clamoroso falso. Per condizionare la decisione dei giudici.
FABIO MANCA

30/05/2008