Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Vendita dell’area? Milia sapeva tutto»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 aprile 2008

CAGLIARI. Attaccato duramente dal presidente della Provincia Graziano Milia sull’ipotesi di vendita dell’area-deposito dei pullman («atti irresponsabili, non ha più la nostra fiducia») il presidente del Ctm Giovanni Corona replica con toni pacati ma fermi: «Milia sapeva tutto, non so perchè mi abbia accusato di non averlo informato». Poi chiarisce: «Quando abbiamo parlato in consiglio di amministrazione di questa possibilità il rappresentante della Provincia Andrea Busia era ancora una volta assente, ma il 29 giugno dell’anno scorso ho illustrato quest’ipotesi all’assemblea dei soci - avverte Corona - e il presidente della Provincia c’era. Poi esistono i verbali, che Busia ha ricevuto. Posso pensare che la cosa non sia stata recepita, di certo io ho dato tutte le informazioni necessarie e l’ho fatto alla luce del sole». Rispedita al mittente l’accusa di aver comunicato solo al sindaco Emilio Floris l’intenzione di dismettere l’area, Corona passa alle conferme: «Sono anni che ci pensiamo». Partendo da un dato: «Quando il Ctm venne trasformato in società per azioni venne fatta una stima del patrimonio e a quei cinque ettari e mezzo fu attribuito un valore pari a cinquanta miliardi di lire. Oggi, con la penuria di aree in città, il valore è cresciuto. Quindi l’operazione potrebbe essere utile all’azienda». Il deposito - secondo Corona - disturba gli abitanti di viale Ciusa e dintorni: «I nostri mezzi escono anche alle cinque del mattino». Poi le condizioni degli edifici: «Risalgono a cinquant’anni fa e sono stati costruiti con i criteri di allora, le esigenze sono cambiate». Si tratterebbe insomma di trovare un’area alternativa («fuori città ma altrettanto baricentrica» precisa il presidente del Ctm) che consenta all’azienda dei trasporti di ricostruire i propri immobili di servizio e allo stesso tempo di incassare un ‘tesoretto’ da investire: «Ha ragione il sindaco di Quartu, Gigi Ruggeri, i profitti verrebbero ridistribuiti fra gli enti proprietari e potrebbero servire per la prossima gara in cui ci giocheremo la titolarità del servizio di trasporto». La vendita dovrebbe essere contestuale all’individuazione dell’area alternativa («oggi non possiamo neppure ipotizzare quale potrebbe essere..») e sarebbe ancorata alla certezza che il comune di Cagliari - con le prossime modifiche al piano urbanistico legate al piano paesaggistico regionale - non pregiudichi la destinazione dell’area di viale Ciusa. Nel frattempo i due ingegneri incaricati dal Ctm («le consulenze non sono state ancora formalizzate» precisa Corona) dovrebbero esercitare un «mandato esplorativo» per stabilire quale potrebbe essere il futuro di quei 55 mila metri quadrati, che fanno gola a qualsiasi costruttore: «E’ certo che se si dovesse andare alla vendita si farebbe un’asta pubblica - avverte il presidente del Ctm - ma non prima di aver trovato e bloccato l’area in cui trasferire i servizi». L’ultima nota di Corona è una tirata d’orecchie a futura memoria: «Noi abbiamo sempre informato i cittadini e gli enti proprietari di ogni decisione del consiglio di amministrazione, ma non è corretto che un verbale riservato finisca nelle mani della stampa. Il Ctm è una società per azioni e le norme parlano chiarissimo. Bisognerebbe tenerne conto». Ora si tratta di capire se le precisazioni del presidente Corona basteranno a calmare gli animi, non solo di Milia ma anche dei consiglieri comunali Marco Espa e Ninni Depau (Pd), che chiedono un dibattito immediato in consiglio comunale. La Provincia poi, per bocca del suo massimo rappresentante, ha annunciato di voler ritirare la fiducia a Corona, aprendo un caso politico indipendentemente dai risvolti immobiliari. Certo l’affare che si profila è grosso, riguarda da vicino la potente lobby cagliaritana dei costruttori. Quindi da qui in poi potrà davvero accadere di tutto. (m.l)