Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Bilancio in attivo corretto in perdita. Sindaci contro Cda Abbanoa: ‘Fermi’

Fonte: web sardiniapost.it
14 dicembre 2020

Bilancio in attivo corretto in perdita. Sindaci contro Cda Abbanoa: ‘Fermi’

Una guerra. Un’altra. Il teatro dello scontro è ancora una volta Abbanoa, la spa del servizio idrico dove l’amministratore delegato e consigliere, Fernando Ferri, si è appena assegnato il terzo incarico di direttore generale (roba da 160mila euro annui) con il sostegno del presidente Gabriele Racugno (il numero uno che prende lo stipendio pur non avendone diritto perché pensionato, ha stabilito la Corte dei Conti). La nuova querelle ruota intorno al bilancio 2019: un esercizio da 304 milioni di euro. Lo scorso giugno la società stava chiudendo l’esercizio finanziario con nove milioni di utile (alla guida della società c’era ancora l’amministratore unico del Pd, Abramo Garau). Poi il Cda di centrodestra nominato da Christian Solinas e alleati ha deciso di stralciare i cosiddetti conguagli regolatori, ovvero i crediti che la società vanta come anticipazione sui consumi. Risultato: il bilancio è stato corretto al ribasso, con perdite per dieci milioni di euro.

Era il 22 ottobre scorso quando Sardinia Post ha dato conto di questo ribaltone nell’elaborazione del documento finanziario. Una mossa che da subito è suonata a tentativo di affossare la società. Tant’è: i sindaci adesso vogliono vederci chiaro e hanno chiesto al Cda a guida Racugno di rinviare la seduta dell’Assemblea, convocata per martedì 15 dicembre. Una richiesta formale in questo senso l’hanno inviata ai vertici aziendali sia il Cal, il Consiglio delle autonomie locali, che l’Anci, l’associazione dei Comuni. L’uno presieduto dal sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, l’altra capeggiata dall’ex primo cittadino di Bortigiadas, Emiliano Deiana.

Sia Soddu e Deiana hanno usato tutta la pacatezza del caso e inviato il Cda a spostare la data dell’Assemblea, visto che in Sardegna, con le ultime elezioni amministrative, “si è appena proceduto al rinnovo” dei Consigli municipali in “156 Comuni (oltre 40 per cento del totale) e in 79 di essi (oltre il 50 per cento), è stato eletto un nuovo sindaco“. Insomma, alla base della richiesta da parte delle fasce tricolori ci sono ragioni sostanziali, come la necessità di un approfondimento prima del voto. Del resto i Comuni sono gli azionisti di Abbanoa insieme alla Regione, ragion per cui un supplemento di verifica è una rivendicazione più che legittima.

Invece il Cda si è messo ai traverso. Agli enti locali, a nome del Cda, ha risposto Racugno, il quale ha rispedito al mittente la doppia richiesta. Martedì (in prima convocazione e mercoledì in seconda), il bilancio del 2019 è il primo punto all’ordine del giorno. Il presidente di Abbanoa ha scritto che il documento finanziario “va approvato quanto prima”. Non solo: in un capoverso che suona a excusatio non petita, Racugno scrive che “il bilancio è accompagnato da una relazione contenente un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società”. Eppure in nessuna parte delle lettere di Cal e Anci vengono messi nero su bianco dubbi formali sulla correttezza del documento finanziario in perdita.

Ufficiosamente cambia tutto, però: i sindaci dell’Isola hanno chiesto di rinviare l’Assemblea perché sono allarmati proprio per lo stralcio dei conguagli regolatori dal bilancio, come deciso dal Cda. La mossa non sta convincendo per nulla le fasce tricolori. Le quali attendono come il pane il parere di Egas, l’ente di controllo di Abbanoa presieduto da un altro primo cittadino, Fabio Albieri di Calangianus. Se per caso, da qui a martedì, dovesse venir fuori che pure Egas contesta la strategia finanziaria del Cda, uno scontro durissimo tra i Comuni-soci e vertici aziendali sarebbe nell’ordine delle cose. Con implicazioni anche penali.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)