Rassegna Stampa

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Cagliari, “le mie figlie malate gravi e positive al Covid senza assistenza: sono disperata”

Fonte: web Castedduonline.it
17 novembre 2020

Cagliari, “le mie figlie malate gravi e positive al Covid senza assistenza: sono disperata”

Gioconda Pinna, 81 anni, vive con le sue due figlie, allettate a causa di malattie degenerative e positive al tampone: “Da sei giorni gli operatori della coop mandata dal Comune non vengono più a lavarle e aiutarle a mangiare perchè temono di essere contagiati: come posso fare?”

 

Il sostegno, molto importante, degli operatori socio sanitari di due cooperative (una convenzionata con il Comune, l’altra privata)? Non c’è, ormai, da sei giorni: e due donne di 50 e 54 anni, entrambe allettate a causa di malattie degenerative (la più piccola è alle prese con una malattia degenerativa di carattere ereditario, l’altra da vent’anni ha la sclerosi multipla) sono senza assistenza a Cagliari. E l’unica persona che vive con loro, l’anziana madre, Gioconda Pinna, 81 anni, è disperata. Ad aiutarla in una situazione abbastanza “incandescente” c’è anche la sorella: vive a Parigi e ha già inviato varie email alle istituzioni, insieme a un’amica: “Comune di cagliari, assistenti sociali, la cooperativa, l’Ats, i carabinieri e i vigili urbani”. Sinora, il silenzio. “Le mie due figlie hanno bisogno dell’assistenza domiciliare, per qualche ora al giorno avevano la garanzia di poter essere lavate, aiutate a mangiare e avere i letti riordinati”. Una decina di giorni fa, entrambe hanno la febbre: “Per precauzione ho chiesto di poter fare i tamponi”, racconta Gioconda Pinna. “Io sono negativa, loro no: oggi è arrivato l’esito, entrambe positive al Coronavirus. Gli operatori, però, sono già sei giorni che non vengono perchè hanno paura di essere contagiati”. E anche perchè non sarebbero equipaggiati per poter garantire l’assistenza necessaria a chi risulta positivo. “Mi sono rivolta da tempo anche a una cooperativa privata, anche loro hanno smesso di venire, idem due assistenti private, sono in malattia. Io sto cercando di fare il possibile per aiutarle, ma non è facile: l’aiuto degli operatori è importante, fateli tornare, possono anche venire bardati dalla testa ai piedi. Oggi non è passato nemmeno l’infermiere dell’Ats, spero di poterlo rivedere domani”.

 

Una situazione di emergenza bella e buona, già nota al Comune di Cagliari, quella che sta vivendo Gioconda Pinna e le sue due figlie: “Ci stiamo adoperando per cercare di dare assistenza ai pazienti positivi al Covid, gli operatori della coop che ha vinto l’appalto non devono farla come attività perchè non è di tipo sanitario”, spiega l’assessora alle Politiche sociali Viviana Lantini. “I loro operatori non sono infermieri e svolgono un’assistenza di tipo sociale: portano la spesa, aiutano per il pranzo e garantiscono l’igiene personale dei malati. L’assistenza sanitaria integrata è in capo all’Assl, ricordo anche che quando una persona seguita diventa positiva al Covid in casa non dovrebbe entrare nessuno, come prevede il decreto. Proprio in questi giorni saranno formati degli operatori che potranno svolgere attività anche in abitazioni dove c’è il virus, per noi implica una variazione del contratto e sono necessarie interlocuzioni con i sindacati. Non ci siamo tirati indietro sul tema dell’assistenza”, assicura la Lantini, “domani ci sarà una riunione tra vari enti, tra loro anche prefettura, Ats e assessorato regionale della Sanità. Qualche sviluppo sarà possibile già nei prossimi giorni”.