Cagliari, luci spente alla Marina: molti ristoranti chiusi nella prima sera dei “divieti”
Stradine malinconicamente deserte, pioggia e freddo non aiutano. Pochissimi i locali aperti, qualche titolare in trincea: “Non spegniamo tutte le luci, se facciamo come a marzo sarà molto doloroso”
È un rione della Marina irreale, in una Cagliari dove tira un’aria di semi-lockdown molto forte. Pioggia, freddo e lunedì: il “tris” perfetto per far diventare buie anche le stradine del rione portuale. Ma il giorno della settimana sembra centrare sino a un certo punto. Non tutti i ristoranti e locali del rione simbolo della movida, infatti, riposano il primo giorno della settimana. Asporto o domicilio, alla luce del nuovo Dpcm di Conte, non sembrano essere la scelta per molti ristoratori che preferiscono non aprire direttamente per cena. Almeno, quasi tutti: “Noi non chiudiamo, non teniamo le lù i spente ma accese”, afferma Marco Milia, titolare di una focacceria in via Napoli e membro del direttivo del Consorzio dei commercianti del centro storico.
“Insieme a un mio collega ristoratore” che, nelle sedie dei tavolini esterni, inutilizzabili dai clienti dalle 18, ha messo i cartonati di alcuni personaggi famosi, “abbiamo deciso di tenere aperto, non dobbiamo fare come a marzo, sarebbe molto doloroso. Noi ci rifiutiamo di spegnere tutto”. Qualche lampo nel buio totale, insomma, di una città dove la paura per il virus c’è, soprattutto alla luce dei dati allarmanti degli ultimi giorni.