Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Walter Marchionni è Giò Tanchis ed espone a Milano

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2008

Mostre Con l'ambasciata di Spagna


Per anni Walter Marchionni ha portato in Sardegna opere di indiscussi maestri - da Sassu a Fiume a Guttuso - facendo poi conoscere pittori contemporanei solidamente quotati oltremare quali Monteforte, Tessaro, Stile, Meloniski. L'ultimo "emergente" sponsorizzato dal promoter d'arte villacidrese ha un nome sardo: Giò Tanchis. Sconosciuto alfiere di una pittura cruda, essenziale, spontanea e immediata, dai colori violenti e privi di mescolanze, accattivante nel suo carattere fra il surreale e il metafisico, Tanchis ha timidamente esposto a Porto Rotondo, a Porto Cervo, poi a Sanluri (affiancato a una rassegna di Aligi Sassu) e infine a Cagliari dove ha trovato un interesse così largo che probabilmente non si aspettava. È vero che affascina. Tanto è piaciuto nelle sue prime apparizioni che, a quattro mesi dai lusinghieri incoraggiamenti raccolti all'Exmà, si trova già proiettato verso due nuovi prestigiosi impegni: un mostra a Milano patrocinata dall'Ambasciata di Spagna (da stasera fino al 29 giugno) e un'altra al Palazzo Ducale di Sassari sponsorizzata dal Municipio turritano (dal 6 al 28 giugno).
A questo punto, Marchionni si è trovato alle prese con l'imbarazzante problema della strana timidezza manifestata da Tanchis nelle precedenti mostre, cui aveva partecipato soltanto attraverso i quadri e mai personalmente. Chi è, com'è, di dov'è, qual è la sua età, perché tanta ritrosia? Le rassegne ubique annunciate dalla galleria Lazzaro di via Broletto e dalla storica residenza del Duca dell'Asinara costringono il curatore artistico di Villacidro a confessare: Giò Tanchis è lui, Walter Marchionni.
Insomma, Giò Tanchis è nato a Villacidro 45 anni fa, ha moglie e tre figli, da molti anni è coinvolto nel mondo dell'arte come curatore e organizzatore di mostre, ha creato la prima organizzazione di promozione dell'arte in Sardegna attraverso il telemarketing e in collaborazione con altri consulenti, qualche tempo fa ha aperto l'attivissima galleria Perlarte a Villacidro. È figlio d'arte: suo padre Dino Marchionni, urbinate, era un fine incisore e acquerellista che ha insegnato per oltre trent'anni a Villacidro (dove è morto nel 1994 e dove gli è stato dedicato un parco). Dal genitore, Giò-Walter ha assimilato la passione artistica: ha cominciato a sfogliare cataloghi Skira quando aveva ancora dieci anni e ha provato poi a cimentarsi nelle tecniche del babbo. Nel 2005, per fronteggiare un periodo di malumore, ha preso pennelli, tavolozza e tela traducendo in vivacissimi colori memorie, sentimenti e aspirazioni ideali. E si è firmato con il cognome della mamma. Quando si è deciso a scendere in campo ha scoperto di richiamare interesse ed elogi. A Milano e a Sassari è presentato in catalogo da due specialisti affascinati dal calore delle immagini e dei colori mediterranei: sia Giorgio Pellegrini che Domenico Montalto segnalano richiami di spirito spiccatamente iberico. Non sorprende che la mostra del Broletto sia patrocinata dall'Ufficio culturale dell'ambasciatore spagnolo a Roma.
E neppure è strana la scelta di un nome d'arte. Soltanto per restare in ambiente italiano, gli artisti conosciuti con uno pseudonimo sono moltissimi, da Giotto a Beato Angelico, da Cimabue a Botticelli, da Masaccio a Paolo Uccello, e Caravaggio, Bronzino, Giorgione, Pinturicchio, Canaletto, Manzù, Scipione… Fino a Giò Tanchis, olimpici permettendo.
MAURO MANUNZA

29/05/2008