Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti al Poetto, il giudice spegne la musica

Fonte: L'Unione Sarda
24 settembre 2009

Decisione del gip su richiesta del pm Liliana Ledda dopo una serie di denunce presentate dai residenti



Il volume della musica era troppo alto, non durante i concerti, ma anche in alcune serate affidate ai disk-jockey. Per questa ragione, dopo la denuncia di qualche residente, i Carabinieri, su ordine del gip, hanno sequestrato cautelativamente tutte le apparecchiature per l'amplificazione e la diffusione della musica in quattro chioschi del Poetto. Mixer, tamburi, chitarre, lettori di compact disk e casse sigillate (ma affidate in custodia agli stessi gestori) al Twist, Malibù, Palm Beach e all'Oasi. Il reato contestato riguarda il disturbo della quiete delle persone: ci sarebbero anche alcuni denunciati, ma ancora non se ne conoscono i nomi.
I CONTROLLI L'operazione è scattata alla fine di agosto, dopo una serie di proteste e segnalazioni piovute ai centralini delle forze dell'ordine. Come in una guerra che prosegue ormai da anni, si fronteggiano da una parte i residenti delle case che si affacciano sul mare e alcuni gestori di chioschetti che, durante l'estate, allestiscono un ricco calendario di appuntamenti musicali. Da una parte la rivendicazione del diritto a riposare, dall'altra le esigenze di chi lavora nella spiaggia. E dopo alcuni sopralluoghi di carabinieri e agenti della Questura, nei quattro chioschi sarebbero anche arrivati gli ispettori dell'Asl con le apparecchiature che misurano l'intensità del suono. Contestate alcune violazioni di carattere amministrativo, in un caso pare che gli ispettori sanitari abbiano anche rilevato la musica a 65 decibel, oltre la soglia consentita dei 45.
IL SEQUESTRO Raccolte tutte le segnalazioni in un unico fascicolo in Procura, il sostituto procuratore Liliana Ledda avrebbe ottenuto dal gip il sequestro preventivo, solo a titolo cautelare, di tutti gli strumenti musicali e degli impianti in funzione durante le serate. Una settimana fa, mercoledì 16, i carabinieri della stazione di San Bartolomeo hanno poi sigillato le apparecchiature, lasciandole però in custodia agli stessi titolari. «Nel nostro caso non facciamo concerti né karaoke», spiega Luciano Spiga, titolare dell'Oasi, «ma c'è da dire che la normativa deve essere chiarita perché non si capisce se le serate con i dj rientrino o meno nella musica dal vivo. Per quanto mi riguarda, mi sono subito appellato al Tribunale del riesame».
«È la solita situazione che va avanti ormai da anni», spiega Sergio Mascia della Poetto Service, la cooperativa a cui fanno capo i chioschetti Twist e Palm Beach, «non è una protesta dei residenti, ma solo di qualcuno che ha presentato una denuncia. Ora è tutto affidato ai legali: è stato richiesto il dissequestro delle apparecchiature perché riteniamo non esistano gli estremi per questo provvedimento».
FRANCESCO PINNA

24/09/2009