Rassegna Stampa

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Fase 3, promosso lo smart working: giudizi positivi per l’84% dei sardi

Fonte: web sardiniapost.it
23 giugno 2020

Fase 3, promosso lo smart working: giudizi positivi per l’84% dei sardi
 


Proseguire in smart working? Sì, ma a determinate condizioni, ‘contrattando’ la modalità di lavoro e regolando gli aspetti che hanno caratterizzato in senso critico l’esperienza, come la mancanza di rapporti tra i colleghi di lavoro e lo scambio di esperienze, o l’effetto ‘estraniazione’ rispetto a quanto avviene nella propria sede di lavoro. È ciò che emerge da un sondaggio nato su iniziativa della consigliera regionale di Parità in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil per verificare come i sardi hanno percepito la modalità di lavoro da casa che ha coinvolto migliaia di persone nel periodo di lockdown. Sul campione di risposte (per il 70% date da donne) a 1.380 questionari somministrati, ben l’84% si dicono d’accordo per capitalizzare l’esperienza. Di questo 84, il 32% dichiara di voler proseguire senza porre condizioni, il 52% invece chiede una regolamentazione.

“Più che di smart working si è trattato di vero lavoro a distanza – spiega la consigliera, Maria Tiziana Putzolu – di erogare da parte delle lavoratrici e dei lavoratori la stessa prestazione di lavoro che prima si svolgeva in ufficio dalla propria abitazione, in prevalenza con mezzi informatici, connessioni e postazioni proprie, con orari da rispettare e output giornalieri/settimanali da consegnare”. Secondo la consigliera di Parità, “quando si afferma che si vorrebbe proseguire l’esperienza ma a determinate condizioni, entra subito in campo il ruolo importante che il sindacato è chiamato a giocare in questa partita”. Caterina Cocco per la Cgil, Federica Tilocca per la Cisl e Francesca Ticca per la Uil, spiegano che “sarà fondamentale il ruolo della contrattazione, programmando (ad esempio) il diritto alla disconnessione, il lavoro per obiettivi, l’avanzamento di carriera e via di seguito”.