Salta la commissione sul Piano casa. Nel centrodestra parte la resa dei conti

Clima da resa dei conti nella maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale. Ad accendere la miccia è stata la decisione di Giuseppe Talanas, esponente di Forza Italia e presidente della commissione Governo del territorio, di far saltare la riunione del parlamentino a data da destinarsi per mancanza di numero legale. La commissione avrebbe dovuto discutere la proroga del Piano casa con il timer inserito visto che il disegno di legge deve essere approvato entro il 30 giugno. Talanas avrebbe deciso di rinviare la seduta pochi minuti dopo l’inizio previsto alle 16.30, per mancanza di numero legale.

Una decisione che ha scatenato la reazione da parte del capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, pronto a chiedere conto di quanto è successo e mettere in discussione la composizione della maggioranza: “Oggi si è consumato uno strappo importante all’interno della nostra maggioranza – dice il sardista – il presidente della quarta commissione, per oscuri motivi , sconvoca la commissione, convocata alle quattro e mezza, alle 16.33. Costernati, ne prendiamo atto: per farci del male non servono le opposizioni”. Queste le parole di Mula che aprono uno scenario di scontro all’interno del centrodestra perché l’ipotesi che prende forma in queste ore è di coinvolgere il presidente della Regione, Christian Solinas, in questo scontro.

Il risultato è che il Piano Casa subisce una brusca frenata anche perché non c’è l’accordo con il centrosinistra che ha intenzione di chiedere i dieci giorni previsti dal regolamento per stilare la relazione di minoranza. Le frizioni riguardano tutte l’articolo 2 del ddl, che prevede l’interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale: una norma ritenuta necessaria dalla maggioranza per difendere davanti al Tar le ragioni della fattibilità della quattro corsie Sassari-Alghero, su cui la Sovrintendenza ha espresso parere negativo. Una norma intrusa, invece, per le opposizioni che ne chiedono lo stralcio, denunciando la manovra del centrodestra come una scorciatoia per consentire costruzioni nell’agro e nella fascia costiera.