Rassegna Stampa

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Fase 2, Governo mantiene la promessa: “Dal 18 le Regioni decidono aperture”

Fonte: web sardiniapost.it
12 maggio 2020

Fase 2, Governo mantiene la promessa: “Dal 18 le Regioni decidono aperture”

Dal 18 maggio le Regioni potranno decidere in autonomia le riaperture delle attività commerciali, sebbene resti al Governo il potere di imporre correttivi nel caso in cui l’impennata dei contagi lo rendesse necessario. È questo l’accordo che il premier Giuseppe Conte e i governatori hanno trovato nella videoconferenza di questa sera. Di fatto la maggioranza nazionale ha mantenuto la promessa dei giorni scorsi, quando le Regioni leghiste avevano ingaggiato la battaglia contro il Dpcm del 26 aprile per motivi esclusivamente politici. Da Roma, quindi, la controffensiva con lo stop alle scelte autonome delle Giunte salviniane sino alla scadere delle prime due settimane di Fase 2. Obiettivo: verificare l’andamento dei contagi dopo l’avvio della Fase 2, comincia il 4 maggio.

A questo punto per completare il quadro delle ripartenze, a tutela di dipendenti e datori di lavoro, mancano solo le linee guida dell’Inail, sollecitate a più riprese, nella conferenza Stato-Regioni di stasera, dal governatore emiliano Stefano Bonaccini. Le prime regole si conoscono dal pomeriggio e riguardano gli spazi, ovvero i limiti di capienza che vanno assicurati per ridurre le probabilità di contagio. Una sorta di pre-condizione da completare con l’uso di mascherine e dispositivi di protezione individuale.

Stando a quanto emerso dal protocollo Inail, al quale hanno lavorato anche gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità, è stato fissato in quattro metri quadrati lo spazio minimo che va assicurato per ogni cliente. “Fatta salva la possibilità di adottare – è la precisazione – ulteriori misure specifiche come le barriere divisorie”. Un’opzione, questa, che sarà da preferire quanto più è ravvicinato il contatto col pubblico, come per esempio succede nei centri estetici e i saloni di parrucchieria, dove ugualmente la ventilazioni dei locali verrà imposta insieme alla sanificazione. Per bar e ristoranti, invece, la soluzione che si sta delineando è sfruttare al massimo gli spazi all’aperto, con distanziamento di almeno due metri tra i tavoli.

Alla videoconferenza Stato-Regioni ha partecipato anche il governatore sardo Christian Solinas, reduce dalla pesantissima sconfitta politica sugli Rt comunali, pensati per inseguire a tutti i costi i diktat di Matteo Salvini. Solo che gli indici di contagio per municipio, che dovevano essere pronti a partire da venerdì 8 maggio, non si possono calcolare perché nella quasi totalità dei 377 centri dell’Isola non sono stati fatti tamponi. Quindi non c’è la prova scientifica che realmente non esistano casi di Covid-19. Di qui l’impossibilità di misurare gli Rt, come a Solinas ha fatto definitivamente capire l’epidemiologo Giovanni Sotgiu, a cui la Giunta, in fretta e furia, nella serata di giovedì 7 maggio aveva delegato il compito di ricavare i valori dei contagi per Comune (sulla base di ventuno parametri).

Fatto sta che Solinas ha commentato così la decisione di Conte. “Il Governo ha riconosciuto l’autonomia delle Regioni nella gestione della Fase 2. Noi – ha anticipato il capo della Giunta sarda – eserciteremo le nostre scelte di allentare le restrizioni e lo faremo in sicurezza, tenendo conto, in particolare, della specificità della nostra Isola, anche in relazione alla ridotta circolazione del virus. Dal 18 maggio – ha precisato Solinas – si potranno quindi aprire sotto la nostra responsabilità gli esercizi al dettaglio in base alle esigenze del territorio e della popolazione”.

Proprio nell’ottica di una ripartenza progressiva e non di un ‘liberi tutti’, nella conferenza odierna è stato deciso di non riaprire i confini interregionali, sebbene questa scelta non metta d’accordo tutti. Conte e i governatori si sono lasciati con la promessa di fare a breve un supplemento di verifica, sempre nell’ottica di misurare l’andamento dei contagi. Alla videoconferenza anche partecipato anche i due ministri più direttamente interessati: il titolare della Sanità, Roberto Speranza, e quello degli Affari regionali, Francesco Boccia. (al. car.)