Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La Fin non ci fa usare la piscina»

Fonte: L'Unione Sarda
17 settembre 2009

Il caso. Martedì un incontro tra i dirigenti della Federazione e i funzionari del Comune 

L'accesso a Terramaini sarebbe interdetto ad alcune società

L'accusa: «La Federazione italiana nuoto si comporta da società con fini di lucro».
Acque agitate in piscina. E, sia chiaro, la colpa non è dei nuotatori che frequentano l'impianto di Pirri. La Federazione italiana nuoto lo ha eletto “centro federale permanente per la preparazione sportiva di alto livello”. Ma, intanto, le società che non sono affiliate alla Fin denunciano di non essere ancora riuscite a ricominciare la propria attività. Una decisione che contrasta con la convenzione firmata, lo scorso mese di ottobre, dal Comune e dalla stessa Fin.
LA DENUNCIA In teoria, dopo la pausa estiva (necessaria anche per una serie di interventi sulla struttura), Terramaini avrebbe dovuto riprendere regolarmente la propria attività. «In questi giorni», spiega Pierluigi Murru della G&M 3 Sport, società affiliate alla Federazione italiana triathlon, «abbiamo scoperto che la piscina ha ripreso a funzionare. Ma a noi non è stato comunicato nulla». L'ultimo contatto avuto con la Fin, racconta Murru, è stato un foglio A4 apparso sulla vetrata d'ingresso. «Si avvertiva soltanto della chiusura ad agosto della struttura». Le società che volevano continuare a utilizzare lo spazio hanno inoltre richiesto di rinnovare la concessione. «Anche ad agosto», interviene Sandra Cau dell'Arcu de chelu, società affiliati alla Uisp, «abbiamo fatto domanda per poter continuare a operare a Terramaini. Non abbiamo ottenuto alcuna risposta». Eppure i tempi sono stretti: il funzionamento di un impianto come quello richiede uno sforzo organizzativo non indifferente. Sono da stabilire i giorni, gli orari, la distribuzione delle corsie: è un cerchio dalla difficile quadratura.
LE ACCUSE Le accuse delle società escluse dalla piscina sono gravi. «La Fin», sostengono, «non si sta comportando da federazione ma da società con fini di lucro organizzando le attività autonomamente ed escludendo tutti gli altri sodalizi». Non solo: non starebbe neanche assolvendo all'impegno di far diventare Terramaini un centro d'eccellenza. «È stata qui per qualche giorno Federica Pellegrini: tra l'altro, per consentirle di allenarsi, nessuno è potuto entrare in piscina», riprende Murru. «In un centro d'eccellenza, dovrebbero lavorare i nuotatori più bravi della zona. Questo non accade». Problemi della Fin, a dire il vero.
LA CONVENZIONE Alle società, in realtà, interessa solo poter entrare nella piscina per continuare a svolgere la propria attività sportiva. «Come stabilito», puntualizzano Murru e Cau, «dalla convenzione tra Comune e Fin». Nel documento si specifica, tra l'altro, che la scelta di affidare la piscina alla Federazione italiana nuoto era dettata dall' ampia garanzia sull'uso pubblico della piscina e dall' ampia garanzia di diffusione del nuoto anche a livello non agonistico e tutela degli usi sociali (disabili, scuole, categorie di pubblica utilità) . Cose che, secondo le società, non accadono. Per questo, lo scorso 18 giugno, hanno inviato una lettera al sindaco, all'assessore allo Sport, ai funzionari comunali e al presidente del Coni per avere «chiarimenti sulle inadempienze della gestione Fin della piscina comunale Sicbaldi».
LE REAZIONI Il presidente regionale della Fin, Paolo Pettinau, ieri non era raggiungibile. E la politica, per il momento, attende. Domani, i dirigenti delle società che protestano saranno ascoltati dalla commissione Sport in Consiglio comunale. «Comunque», interviene la dirigente comunale Ada Lai, «non sta accadendo nulla di grave: in questi giorni, saranno in città i dirigenti Fin per organizzare l'attività della piscina». Martedì, dovrebbe arrivare il presidente della Fin, il senatore del Pdl Paolo Barelli. «E soltanto in quel momento», aggiunge l'assessore allo Sport Nanni Floris, «saremo in grado di valutare la situazione e di capire se le lamentele sono giustificate o meno». In pratica, Floris attenderà di avere la relazione dei suoi funzionari prima di esprimersi: deve sapere se le società hanno davvero titolo a richiedere di utilizzare la piscina. E deve anche conoscere se ci siano irregolarità da una o dall'altra parte.
IL FUTURO Difficile, in questo momento, ipotizzare che cosa accadrà. Secondo la convenzione, anche società non affiliate alla Fin possono utilizzare la piscina. Una violazione da parte della Federazione stessa potrebbe avere conseguenze imprevedibili. D'altronde, la convenzione dello scorso ottobre impone obblighi finanziarì al Comune. Davanti a eventuali inadempienze da parte della Fin, si potrebbe arrivare a soluzioni drastiche.
MARCELLO COCCO

17/09/2009