Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pensione con 40 anni di contributi

Fonte: La Nuova Sardegna
17 settembre 2009

GIOVEDÌ, 17 SETTEMBRE 2009

Pagina 15 - Economia



Tagli negli enti pubblici, il dipendente non può scegliere di restare




ROMA. Operazione svecchiamento nella pubblica amministrazione: il ministro Renato Brunetta ha firmato ieri la circolare che chiarisce la norma che consente alle amministrazioni di mandare in pensione i dipendenti con 40 anni di contributi. Compresi quelli figurativi, come il riscatto per la laurea o il servizio militare. A prescindere, quindi, dal numero di anni di servizio svolto. La misura potenzialmente interessa migliaia di lavoratori pubblici. Il ministro ha raccomandato alle amministrazioni di evitare «comportamenti contraddittori o contrari a buona fede e correttezza ingenerando nei dipendenti false aspettative e creando occasioni di contenzioso».
Cgil già parla di «smaccato spoil system», Cisl è stupita «dalla reiterazione della norma», e Uil mette in guardia dal rischio di «una spartizione dei nuovi incarichi attraverso canali politico-clientelari». La disposizione, ha alle spalle un iter tormentato: il testo è stato modificato ben tre volte prima di arrivare a questa versione definitiva: prima si prevedevano 40 anni di contributi, poi 40 anni di servizio effettivo, poi di nuovo 40 anni di contributi. Aumentando così i dipendenti che possono essere lasciati a casa contro la loro volontà. Esclusi i magistrati, i docenti universitari e i medici primari. Coinvolti, invece, i dirigenti. La misura varrà solo per il triennio 2009-2011 e prevede un preavviso di sei mesi. Nella sanità i criteri saranno definiti da ogni amministrazione, anche tenendo conto delle difficoltà a reperire sul mercato particolari professionalità.
I sindacati sono preoccupati dal mescolare risparmi e spoil system (cambiare i dirigenti con altri politicamente amici). L’Ugl nota che così si mettono in difficoltà quanti pensavano di lavorare ancora «per far fronte a necessità familiari».