Rassegna Stampa

www.youtg.net

Orti vietati e stop agli spostamenti tra comuni: piccoli centri sardi costretti alla fame?

Fonte: www.youtg.net
23 marzo 2020

Orti vietati e stop agli spostamenti tra comuni: piccoli centri sardi costretti alla fame?
 

CAGLIARI. Niente coltivazione di orti personali - che non costituiscano attività professionale - e vietato spostarsi da comune a comune. Un combinato disposto  tra due provvedimenti - uno regionale e l'altro nazionale - che se applicato rigidamente, senza alcuna alcuna ordinanza interpretativa, rischia di aggiungere l'emergenza degli approvvigionamenti fondamentali a quella sanitaria. È così in numerosi comuni della Sardegna: quelli piccoli, che sono la maggioranza, dove scarseggiano i servizi, dei quali si parla e scrive quando si tratta il tema dello spopolamento. Non hanno servizi, sicuramente non ipermercati,  le botteghe non forniscono tutto il necessario, tantomeno tutti hanno uno sportello bancomat.

Il primo provvedimento a preoccupare è quello che porta la firma del capo della Forestale Antonio Casula: vieta la "conduzione  hobbistica di orti, vigneti  e ortofrutticola in genere in attualità di coltura e per interventi agronomici non rinviabili".  Ecco il documento pubblicato dal sindaco di Seui Marcello Cannas.


C'è poi la nuova restrizione prevista dall'ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri GIuseppe Conte, che limita fortemente gli spostamenti dal proprio comune. Quindi: uno potrebbe avere la verdura nel suo orto. Ma non può andare a coglierla. E se la bottega del paese la finisce, non può spostarsi per andare ad acquistarla nel paese vicino. O nel comune "gross" più vicino. Che questo sia un problema, e no di poco conto,  è stato rilevato anche dall'Anci regionale, presieduta da Emiliano Deiana.


"Ho chiesto, insieme al collega di Anci Lombardia Mauro Guerra, al presidente di Anci Antonio Decaro", scrive Deiana, "di farsi promotore presso il Governo per una immediata specificazione al nuovo DPCM. Serve immediato chiarimento se le ragioni dell’urgenza del nuovo DPCM (art. 1 lettera b) ) e dell’Ordinanza Speranza-Lamorgese si estendono alle persone che vanno a fare la spesa da un comune all’altro. In tantissimi piccoli comuni non c’è nemmeno un negozio. In altri c’è solo il generi alimentari ma mancano macelleria o panetteria. Cosi come mancano i servizi bancari o postali soprattutto in relazione alle persone più anziane. Serve urgentemente che ci sia questa specificazione da parte del Governo. Si rischia di aggravare una situazione già difficile a danno delle comunità e delle persone più fragili"