Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vela, il piano nuovo è già vecchio

Fonte: L'Unione Sarda
14 dicembre 2019

Vela, il piano nuovo è già vecchio

L'obiettivo resta ma il piano cambia. Il progetto per il Distretto della vela a Marina Piccola - già approvato durante la scorsa consiliatura - verrà modificato: la prossima settimana la giunta potrebbe iniziare a lavorarci. A Palazzo Bacaredda verranno riconvocati i concessionari e le associazioni e l'argomento è più che mai attuale visto che in primavera la città ospiterà le World Series dell'America's Cup. A più riprese l'amministrazione ha detto di voler sfruttare al meglio l'evento e potenziare i servizi nel settore della nautica. Ora, a fare i conti con i tempi dell'Aula, se il piano modificato arrivasse in Consiglio nei primi mesi del 2020 i cantieri (nella migliore delle ipotesi) non potranno comunque aprire prima del prossimo inverno. «È chiaro che non si possono avviare i lavori durante il periodo estivo», chiarisce l'assessore all'Urbanistica Giorgio Angius.
L'agenda
«Lo scopo è ancora quello di creare una rete fra le varie attività e una base che faccia da collettore, ma è necessario rivedere i limiti posti alle concessioni perché quelli previsti dal Piano attuale limitano le attività mentre noi vogliamo favorirle - spiega ancora Angius -. Vogliamo potenziare il mercato sportivo e far sì che le famiglie vengano a Cagliari per una “settimana blu”, esattamente come quando vanno in montagna per una “settimana bianca”. Ma in questo caso, trattandosi di sport, quello economico non può essere l'unico interesse in gioco, c'è anche un'implicazione sociale e culturale».
Politiche del mare
Il progetto dovrà essere esaminato da tutta la squadra del sindaco Paolo Truzzu che nella distribuzione delle deleghe ha persino individuato quella alle “Politiche del mare” in capo ad Alessandro Guarracino. «Non ho ancora esaminato nel dettaglio il Piano attuale ma ho già preso contatti con associazioni e federazioni perché nell'ambito del Distretto di Marina Piccola vorrei creare una rete aperta anche alle scuole per promuovere una nuova cultura sportiva in questo campo», sostiene Guarracino.
Il piano
In attesa che le modifiche finora solo ipotizzate vengano tradotte in una delibera da portare in Consiglio comunale resta quel che è stato approvato poco prima della fine dell'era Zedda dall'assemblea di via Roma. Il piano indica tra i soggetti interessati alla variante «il porticciolo turistico di Marina Piccola, il centro sanitario di salute mentale, gli impianti sportivi (Canoa Club, Windsurfing club Cagliari e Yacht club Cagliari) e il ristorante “Lo Spinnaker”». Ma le parti coinvolte nell'ambito della rivoluzione del lungomare saranno molte di più. «Lo scopo primario del progetto è quello di specializzare il Distretto velico quale parte a terra del campo di allenamento di squadre di vela nazionali e internazionali, facendo di Cagliari il campo di gara per manifestazioni veliche a livello nazionale ed internazionale. Occorrerà definire un regolamento di gestione cui dovranno aderire tutti i concessionari attivi nel comparto e gli altri soggetti interessati, quali Comune, Regione, Capitaneria di Porto, Agenzia del Territorio, Esercito e Marina Italiana, Asl 8, Federazione italiana vela, sodalizi sportivi affiliati Fiv (Federazione italiana vela), altri sodalizi sportivi, concessionario Porto Marina Piccola, e altri concessionari aventi titolo o individuati come funzionali al riordino ente Parco Molentargius».
Cosa accadrà
A leggere la relazione del Piano guida mai attuato ma già vecchio sarà proprio il primo punto nell'elenco delle cose da fare a subire le modifiche più importanti: «Riordino e riorganizzazione degli ambiti in concessione dei sodalizi. È su questo che l'assessore Angius intende intervenire per ridisegnare i confini delle concessioni a vantaggio dei circoli. Confermata l'intenzione di «riqualificare gli spazi pubblici, costruire un centro di formazione e specializzazione sportiva, creare infrastrutture sportive a supporto di manifestazioni per sport nautici».
Il centro velico
La cosiddetta “Città della vela” finora prevede la «demolizione dei fabbricati precari in via Marina Piccola, la riqualificazione dell'edificio esistente che ora è destinato ai servizi e «la realizzazione di uno o più corpi su un solo livello per una superficie massima coperta di 800 metri quadrati e un'altezza massima di 5.5 metri». Queste le regole indicate negli allegati alla delibera approvata nel dicembre del 2018 che ora potrebbe essere stravolta.
Mariella Careddu
(2- continua)