Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La strada del buio e dei pericoli

Fonte: L'Unione Sarda
14 dicembre 2019

La strada del buio e dei pericoli

Viale Trieste, incrocio con via Roma. Poco dopo le 18 di ieri due anziane donne si apprestano ad attraversare la strada in direzione via Bruscu Onnis. Si fermano davanti alle strisce pedonali, sbiadite e quasi invisibili, ma non osano fare un passo giù dal marciapiede.
C'è da capirle. Il faro sospeso installato sopra l'attraversamento è spento, poco più in là ce n'era un altro ma è stato spazzato via dal vento e mai sostituito. Il buio è tale che le auto sfrecciano senza accorgersi di quelle ombre in attesa sul ciglio della strada. Poi, approfittando di una breve pausa del traffico, riescono finalmente a passare dall'altra parte. Un'ora dopo altre due donne non sono altrettanto fortunate: un Vito Mercedes le travolge sulle strisce all'altezza dell'incrocio con via Pola e finiscono in ospedale in codice giallo. Il conducente viene denunciato dalla polizia municipale perché positivo all'alcoltest.
La via più buia
Scene ordinarie in una delle vie più centrali, trafficate e popolose della città. Mezzo chilometro di asfalto, da piazza del Carmine a viale Sant'Avendrace, avvolto da un'oscurità quasi perenne resa ancora più insidiosa dalle luci delle auto che arrivano dalla direzione opposta e proiettano riflessi abbacinanti sul parabrezza. Strada buia e soprattutto pericolosa: negli ultimi anni non si contano gli investimenti di pedoni, alcuni anche mortali. I lampioni ci sono, anche se qualcuno funziona a intermittenza, ma emettono una luce gialla e fioca. E le cose non sono certo migliorate quando, un paio d'anni fa, sono state installate le lampade a risparmio energetico: le casse del Comune ne avranno pure beneficiato, la sicurezza stradale no. E poi ci sono gli alberi, quei bellissimi ficus retusa che rendono viale Trieste così elegante ma impediscono alla luce dei lampioni di fare sino in fondo il proprio dovere. Un mix terribile, anche perché la segnaletica orizzontale non viene rinfrescata da un pezzo e le strisce bianche quasi non si vedono.
I commercianti
«È una delle strade più buie della città - dice Antonio Aresu, titolare del Caffè Trieste -, un problema che si trascina da anni e che purtroppo non è stato mai risolto. I lampioni illuminano solo il marciapiede, ma la strada resta avvolta nell'oscurità soprattutto dove le chiome degli alberi sono più fitte. La colpa però è anche degli automobilisti che corrono troppo. La soluzione? A parte illuminare meglio, sarebbe il caso di mettere gli attraversamenti pedonali rialzati».
Pedoni a rischio
Mariano Dedoni, dell'agenzia di viaggi Intorno al Mondo, va dritto al cuore del problema. «Qua si rischia il morto ogni giorno - sono le sue parole -, l'illuminazione è insufficiente anche per via degli alberi che andrebbero potati meglio, inoltre le auto corrono troppo». Dalla farmacia all'angolo con via Pola, Marcello Marchetti è abituato a sentire il suono delle sirene. «Ogni settimana investono qualcuno - dice -, l'idea di mettere dei dissuasori ben illuminati credo sia l'unica soluzione». Gesuela Zucca, della tabaccheria L'Edicolante, ha sperimentato a sue spese le conseguenze di una questa situazione: «Il fatto che la strada sia sempre al buio è un problema per i pedoni ma anche per la sicurezza di noi commercianti. Qualche anno fa mio marito ha subito un'aggressione all'interno del locale, mentre un nostro cliente è stato investito e ucciso proprio sulle strisce qua vicino. Una tragedia enorme». Che probabilmente si poteva e doveva evitare.
Massimo Ledda