Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

No all'Isgas: il Tar dà ragione al Comune

Fonte: L'Unione Sarda
8 settembre 2009

La causa. Respinta dai giudici la richiesta di sospendere l'assegnazione del servizio di distribuzione



Il Tribunale amministrativo regionale dà ancora una volta ragione al Comune. E respinge la richiesta, presentata dalla Isgas Energit mutiutilities, di sospensione degli atti con i quali i primi di agosto il dirigente della Pianificazione dei servizi aveva riavviato la procedura di affidamento della concessione provvisoria della distribuzione e vendita del gas interrotta all'inizio dell'estate a causa di un altro ricorso di Isgas, anch'esso respinto.
L'ordinanza della prima sezione del Tar (presidente Paolo Numerico, estensore Giorgio Manca, referendario Gianluca Rovelli) è stata pronunciata a tempo di record giovedì scorso, a circa una settimana dal deposito del ricorso firmato dagli avvocati Angelo Luminoso, Renato Docimo, Luigi Manzi e Carlo Castelli. Ed è la seconda richiesta di sospensiva respinta in due mesi (la prima era stata rigettata anche dal Consiglio di Stato).
In attesa del giudizio di merito sul super-contenzioso tra il Comune e la Isgas (che ha costruito la rete del gas di città e chiede un indennizzo di 40 milioni di euro), insomma, per i giudici amministrativi non c'è ragione per interrompere l'affidamento provvisorio del servizio di distribuzione del gas.
Secondo il tribunale, «la determinazione impugnata... dispone la riedizione della procedura negoziata annullando solo parzialmente il regolamento di gara approvato con una precedente determinazione dell'8 agosto 2008».
Inoltre, è scritto ancora nell'ordinanza del Tar, «appare adeguata la motivazione che sorregge tali modifiche parziali». Infine, scrivono i giudici, «alla luce delle situazioni di cui alla sentenza del Tar Sardegna n° 577/2009 (che ha dato ragione al Comune ritenendo legittima la gara per l'affidamento del servizio di distribuzione del gas, ndr) e in attesa della definizione dell'appello, il ricorso appare non sostenuto dal requisito del fumus boni juris (parvenza di buon diritto, ndr) per la concessione della misura cautelare». Tradotto: non ci sono gli estremi per ottenere un provvedimento d'urgenza.
Questo significa che il Comune ha agito bene ma non che la partita sia chiusa. Una partita giudiziaria iniziata nel 1995, quando il Comune affidò con una licitazione privata il servizio pubblico di distribuzione del gas a un'associazione di imprese tra Conscoop e Cis, poco dopo trasformata in Isgas. Da lì inizia un lungo contenzioso: nel 2000 il Consiglio di Stato annulla l'aggiudicazione, un anno dopo il Comune affida la gara al secondo classificato (Italgas-Medea), che decade subito perché non firma il contratto. Così il Comune riaffida tutto a Isgas che nel frattempo aveva realizzato la rete di distribuzione e pretendeva il pagamento di 40 milioni di euro, che il Comune non riconosce. Seguono cause e, nell'estate 2008, l'affidamento provvisorio del servizio di distribuzione. Da lì il nuovo filone giudiziario.

08/09/2009