Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cattedrale, a fuoco l'auto del parroco

Fonte: L'Unione Sarda
8 settembre 2009

Castello. L'attentato incendiario compiuto alle 6,30. Ritrovate due bottiglie di plastica con liquido infiammabile

Don Alberto Pala: «Non riesco a darmi una spiegazione»

Qualcuno ha scavalcato il cancello di quattro metri accanto alla chiesa di piazza Palazzo per dar fuoco alla Fiat Bravo del sacerdote, alla guida della parrocchia dall'ottobre dello scorso anno.
Chi ha scavalcato il cancello alto quattro metri accanto alla Cattedrale aveva un obiettivo preciso: l'auto del nuovo parroco don Alberto Pala. Sfidando il sistema di sicurezza della vicina sede della prefettura, in piazza Palazzo, qualcuno si è introdotto nel parcheggio interno adiacente alla chiesa. Armato di bottiglie di plastica ha versato il liquido infiammabile sulla Fiat Bravo grigia, lasciando perdere la vicina vecchia Fiat 126. Mentre le fiamme aggredivano la parte anteriore della vettura, l'attentatore (o gli attentatori) è fuggito superando l'inferriata e sparendo nelle stradine di Castello.
L'ALLARME Erano passate da poco le 6,30 quando dalla lingua d'asfalto alla sinistra della Cattedrale si è alzata una colonna di fumo. Alcuni residenti hanno notato il rogo e chiamato il 115. Una squadra dei vigili del fuoco ha raggiunto piazza Palazzo e dopo aver scardinato il cancello ha iniziato le operazioni per spegnere l'incendio. Le fiamme avevano già divorato il cofano della Fiat Bravo facendo esplodere una parte del parabrezza. I pompieri in mezz'ora hanno domato il rogo. A poca distanza dall'auto sono state ritrovate le due bottiglie di plastica utilizzate per versare il liquido infiammabile. Un attentato a tutti gli effetti, un incendio doloso come hanno scritto nel loro rapporto i vigili del fuoco. Subito dopo è arrivato il proprietario della vettura, il parroco don Alberto Pala, seguito a ruota da due pattuglie della Squadra volante.
«NESSUN SOSPETTO» Il sacerdote trentacinquenne è alla guida della Cattedrale (parrocchia di Santa Cecilia) dall'ottobre dello scorso anno. «Non riesco a darmi una spiegazione», ha raccontato ieri mattina mentre riceveva numerose attestazioni di solidarietà da parte dei parrocchiani, «perché da quando sono arrivato non ho avuto alcun problema. Nessuno screzio, nessun motivo che possa aver spinto qualcuno a fare una cosa del genere. Forse qualche sciocco pensa in questo modo di aver colpito l'istituzione Chiesa. Non è così: andiamo avanti senza alcun timore». Don Pala è stato ordinato sacerdote nel luglio del 2000. Dopo tre anni da vicario a San Pio X è stato nominato parroco a Villasalto. Nel 2006 era tornato a Cagliari nella chiesa di San Gregorio Magno per restarci fino all'ottobre del 2008. Ricopre anche l'incarico di custode delle Sacre reliquie per la diocesi di Cagliari oltre a essere il cerimoniere dell'arcivescovo monsignor Giuseppe Mani. «È innegabile», ha aggiunto il parroco, «che chi ha scavalcato il cancello voleva mettere fuoco alla mia auto. Ma penso si sia trattato di un dispetto alla Chiesa più che un messaggio diretto a me. Sono davvero tranquillo: non ho motivo di pensare che qualcuno possa avercela con me».
LE INDAGINI Del caso si stanno occupando gli agenti della Squadra volante, coordinati dal dirigente Gianfranco Murgia. Per ora si seguono tutte le piste partendo da un'unica certezza: incendio doloso. Le bottiglie di plastica sono state sequestrate e verranno consegnate agli uomini della Scientifica nella speranza di trovare qualche traccia. Altra pista che verrà seguita sarà quella dell'impianto di videosorveglianza della vicina prefettura. Le telecamere riprendono tutta la piazza ed è possibile che l'attentatore sia stato filmato. L'episodio ha catalizzato l'attenzione di tutto il mondo ecclesiastico. In mattinata anche i carabinieri hanno fatto visita al parroco. Le indagini potrebbero seguire così due filoni.
SOLIDARIETÀ Appena la notizia dell'attentato all'auto del parroco della Cattedrale si è diffusa sono arrivate tantissime telefonate di solidarietà. «Non solo da parte dei parrocchiani», ha aggiunto don Pala, «ma anche di sacerdoti». Uno di questi è don Marco Lai, parroco di Sant'Elia e direttore della Caritas: «Ero fuori Cagliari e sono rientrato a fine mattinata. La notizia mi sorprende e non posso che manifestare tutta la mia solidarietà a don Alberto». Dalla morte, considerata da molti strana e sospetta, dell'allora parroco don Antonio Pittau sono trascorsi ventuno anni. Da ieri si parla nuovamente della Cattedrale per un fatto di cronaca nera.
MATTEO VERCELLI

08/09/2009