Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Luna Rossa adesso è più vicina

Fonte: L'Unione Sarda
9 dicembre 2019

Luna Rossa adesso è più vicina

«Chi tiferò alla prossima Coppa America? Luna Rossa, naturalmente». Bronya Sykes è inglese, ma non ha dubbi. Tra i connazionali di Ineos, appena trasferiti a Cagliari, e la squadra italiana, la scelta e il cuore sono tricolori. Come quelli degli altri ottocento, tra tifosi e appassionati, che ieri hanno visitato la base sul Molo Ichnusa, nel primo open day organizzato dal team. Un appuntamento atteso da quasi due anni. Da quando - dopo l'addio frettoloso del 2015, alla città e alla Coppa, in seguito a contrasti con l'allora defender Oracle - il team Prada aveva annunciato il ritorno e gettato, di nuovo radici nel capoluogo. Infiammando i velisti incalliti ed emozionando chi, più timidamente, si accontentava di osservarlo da lontano, quel villaggio imponente, proiettato verso il mare. Come un sogno troppo grande e distante, per poterne far parte.
L'open day
Ecco invece l'occasione di guardare da vicino, conoscere il mondo Luna Rossa, i suoi protagonisti, il progetto di portare in Italia il più ambito, fra i trofei velici. «Sono felice, dopo anni che seguo a distanza finalmente ho l'opportunità di entrare in questo mondo», confessa Costantino Motzo, puntualissimo al cancello d'ingresso, con un gruppo di amici. Pochi minuti dopo le 10, scatta il controllo di lista e documenti. Doppio. Perché, di sicurezza, non ce n'è m ai abbastanza. «Grossi problemi di spie», spiega lo skipper director Max Sirena. I controlli sono strettissimi. Qualcuno ci prova, chiede di essere aggiunto in lista. La risposta è cortese ma implacabile: senza accredito, non si entra. E nessuna foto si può scattare durante la visita.
La visita
Lo smartphone torna in tasca, il navigatore Francesco Mongelli conduce il gruppo tra gli hangar e le strutture interne all'ex terminal crociere. Tra una sosta e l'altra, i velisti mostrano e spiegano il funzionamento dei winch, il ruolo dei grinder. Poi tocca ai visitatori, cimentarsi con i simultatori e vivere - seppur per qualche attimo - la dura ed esaltante vita di bordo. Ad accoglierli c'è anche il nuotatore cagliaritano Davide Cannata, arruolato nella new generation come giovane e versatile talento. «Assistere al dietro le quinte è davvero interessante anche per chi, come me, pratica sport d'acqua», dice il kiter romano Pietro Iovinella. Fioccano le domande, tecniche o meno.
La barca
Ma, al passaggio davanti all'AC75, cala il silenzio. La tensostruttura è socchiusa, si vede solo la prua della barca, adagiata sull'invaso. Uno sguardo fugace, poi si prosegue. Dentro si lavora senza sosta, prima del prossimo allenamento in mare. Sei ore ogni volta, spiegano, con un dispiegamento di cinquanta uomini. Sulle barche d'appoggio salgono i progettisti, occupati a registrare i parametri vitali e funzionali della barca da analizzare una volta tornati a terra, i velisti che si danno il cambio, il medico, chi si occupa delle vele.
Il cantiere
È un piccolo mondo autonomo, la base di Luna Rossa Prada Pirelli. A partire dal cantiere, dove vengono assemblati e testati i complementi dell'AC75. Ogni container è un'officina specializzata, il pavimento accoglie le vele distese, una volta completate dai velai. Operazione delicata, come la manutenzione dell'albero, 26 metri in carbonio, che troneggia nella stanza.
Tempo di assistere a un video di One Ocean Foundation sulla necessità di innalzare il livello di salvaguardia dell'ecosistema marino, di una foto ricordo al pannello griffato Luna Rossa e sponsor, e si saluta. C'è un altro gruppo che attende, e un altro ancora. Si va avanti fino al pomeriggio inoltrato, al nuovo turno aperto all'ultimo per un gruppo arrivato apposta dal nord Italia. Segno di rinnovato affetto e riaccesa passione per una Luna, da ieri più vicina.
Clara Mulas