Rassegna Stampa

Il Sardegna

Marcia indietro a Molentargius consulenze d'oro tolte dal web

Fonte: Il Sardegna
7 settembre 2009

Il parco. Trentadue incarichi per un totale di 230mila euro, uno da 24mila al mese

L'elenco svanito dalla pagina subito dopo la moria di muggini partita nel canale di Terramaini

Incarichi e consulenze parco naturale Molentargius-Saline, annualità 2008. Trentadue voci con indicazione dei nomi di chi ha lavorato, per quanto tempo e con quale compenso. Consulenze che il portale web dell'Ente parco aveva inserito nel sito un paio di mesi fa. Ma nella pagina, da ieri notte, non è rimasta che l'intestazione, i riferimenti di legge, il motivo per cui l'Ente ha dovuto inserire la lista nel sito «a fini ricognitivi, ai sensi dell'art 34 della legge n. 248 dell'agosto 2006, dell'art. 3 comma 54 e 56 della legge 244 del dicembre 2007». Questa l'intestazione. Ma dell'allegato, inspiegabilmente, non esiste più traccia. Forse l'Ente ha ritenuto opportuno eliminarlo, dopo che le consulenze - che ammontano a 230mila euro - erano state tirate in ballo per cercare di spiegare la moria di muggini di qualche giorno fa, proprio nel parco naturale. La morte dei pesci e non solo. C'è la chiusura del percorso saline e delle piste ciclabili. Eppure uno degli incarichi, da ottomila euro, avrebbe dovuto garantire “l'attuazione delle attività di fruizione del parco”. C'è la mancata produzione del sale, a dispetto dei 25mila euro erogati per un solo mese di lavoro, a una sola persona, per un progetto preliminare per la produzione del sale. Ancora, le svariate migliaia di euro pagate a chi si dovrebbe occupare di “monitoraggio e valutazione ambientale”, e di controllo dei canali in genere, quello che, secondo una biologa dipendente del consorzio, avrebbe potuto, quanto meno, ridurre il numero di morti. Loro, responsabili dell'ufficio amministrativo e tecnici, avevano subito parlato di un fatto naturale e del tutto fisiologico. Chi il parco lo frequenta ogni giorno non è d'accordo. Maurizio Cuccu, fotografo, notava la moria già il 16 agosto, e segnalava la cosa alla polizia municipale: «A quanto pare - sostiene - dalle notizie raccolte, il fenomeno si ripete frequentemente e spiegato con la carenza di ossigeno. Sembra però che la suddetta carenza sia causata dalla mancata gestione delle pompe idrauliche che dovrebbero garantire il livello delle acque all’interno del canale. Se così fosse la moria di pesci non sarebbe più un evento naturale, ma ci sarebbe responsabilità da parte di qualcuno». Tra le consulenze pagate, anche quella sulla “manutenzione e gestione di strumenti e apparecchiature”. ¦ R. M.