Rassegna Stampa

Il Sardegna

Acque agitate alla piscina di Pirri vasche off limits per tre società

Fonte: Il Sardegna
7 settembre 2009

Terramaini. La Fin vieta ad alcune associazioni sportive l'utilizzo dall'impianto: lavoratori a rischio

Dura reazione del Pd: «Scelta grave e accordi violati». A casa anche i cinque bagnini disabili

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Tre associazioni sportive cagliaritane fuori dalla piscina di Terramaini. L'ha deciso la Fin, la federazione nazionale di nuoto, gestore, dopo la convenzione stipulata con il Comune, dell'impianto di Pirri. Durissima la reazione del Pd, già firmatario di un esposto alla Corte dei Conti proprio sulla convenzione, che bolla la decisione come «scelta grave», fatta in violazione degli accordi. Così dopo anni di attività restano fuori la Arcu de Chelu, la Sardinian Sharks e la G&M 3, tutte e tre non associate Fin. Decine, ora, di posti di lavoro in bilico. E non si esclude un ricorso giudiziario da parte delle società sportive escluse. A casa anche i 5 bagnini disabili della coop Golfo degli angeli.
MA IL PD non ci sta. In un'interrogazione i consiglieri Ninni Depau, Marco Espa, Lorenzo Cozzolino, Andrea Scano e Claudio Cugusi attaccano la gestione della Fin, sottolineando i numerosi problemi strutturali legati a carenze nelle modalità di progettazione e di costruzione della piscina. Mentre la decisione di estromettere le 3 associazioni cagliaritane «sarebbe in netto contrasto con il regolamento consiliare sulla gestione degli impianti comunali e con la stessa convenzione sottoscritta fra Fin e Comune che prevedono», aggiunge l'interrogazione, «una esplicita tutela degli spazi a favore delle società affiliate ad enti di promozione o ad altre federazioni sportive come quelle che sin’ora hanno utilizzato la piscina olimpionica». Una scelta, quella della Fin, che rappresenterebbe, aggiungono i 5 consiglieri di opposizione, un colpo durissimo all’associazionismo sportivo nel campo del nuoto e che avrebbe come conseguenza il licenziamento di numerosi dipendenti delle associazioni sportive. Senza risparmiare neppure i 5 disabili impiegati come bagnini part-time nella piscina.
LA LETTERA della Fin alle 3 associazioni risale a giugno e dopo un'estate trascorsa ad intavolare trattative, a settembre le società realizzano di non poter più disporre degli spazi di Pirri: e già si parla di un possibile ricorso giudiziario, proprio da parte delle associazioni sportive cagliaritane escluse. Nell'interrogazione il Pd chiede al sindaco e all'assessore allo Sport notizie sullo stato dell’impianto dal punto di vista della struttura e della manutenzione e soprattutto se si stiano effettuando verifiche sulla correttezza delle modalità di gestione da parte della Fin, in particolare quelle di natura amministrativa, contabile e di rispetto della convenzione e del regolamento del consiglio comunale. Si chiede inoltre di mettere fine alla situazione di incertezza che già sta provocando «danni gravissimi alle associazioni sportive e perché il 7 settembre prossimo, alla riapertura della piscina, le stesse associazioni possano riprendere regolarmente la loro attività».


La chiave

Progetto da sogno 10 miliardi nel 1997 ¦
¦ L'11 novembre 1997 viene approvato il progetto per la realizzazione della piscina olimpionica il cui costo era pari a 10 miliardi di lire (pari a euro 5.164.000).

Varianti milionarie fino al 2008 ¦
¦ Arrivano le varianti: 151 mila euro (aprile 2004), 800 mila (16 giugno 2005). Altri 600 mila nel 2008 per la sistemazione della piscina esterna.

Nessuna gara, le vasche alla Fin ¦
¦ L'11 ottobre del 2008 il Comune affida (senza gara) la piscina alla Fin (presidente il senatore Pdl Paolo Barelli) per 9 anni.

L'esposto del Pd alla Corte dei Conti ¦
¦ La convenzione prevede l'erogazione di un contributo di quasi 250 mila euro annui, rivalutabili annualmente in base all'indice Istat. Il Pd segnala l'accordo alla Corte dei Conti il 21 ottobre 2008.