Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bastione, scavi a caccia della chiesa nascosta

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2009

Santa Caterina. Al via i lavori per individuare l'origine dell'acqua che danneggia la Passeggiata coperta

Il progetto: «Parco archeologico sopra i resti di un tempio bizantino»

Un buco per l'acqua. Mercoledì, al bastione di Santa caterina, inizieranno i lavori di scavo, per capire qual è la causa dell'umidità che sta danneggiando il soffitto della Passeggiata coperta di Saint Remy. Uno spazio recuperato, dopo innumerevoli imprevisti, con una spesa di 3,5 milioni di euro. Gli scavi non avranno solo l'obiettivo di eliminare le macchie e la loro origine: tecnici e archeologi, grazie a indagini tecniche e storiche, hanno individuato la presenza di quello che sembra un tempio.
IL PROGETTO Fra tre giorni e per quattro mesi, una cooperativa specializzata in recuperi, sotto la supervisione dei tecnici dell'assessorato comunale ai Lavori pubblici e della Soprintendenza, perforerà con cautela il bastione di Santa Caterina per individuare la provenienza dell'acqua piovana, che confluisce nelle canalizzazioni attraverso la roccia di Castello nella Fontana bona , a pochi metri a sud della scuola elementare di Santa Caterina. Acqua che successivamente defluiva attraverso canali di sfogo (sangraderas), ora otturati. «Sarà un'operazione di bonifica e archeologica», afferma il dirigente dell'assessorato Paolo Pintor. Indagini geofisiche, storiche e termografiche hanno messo in evidenza quella che sembra la chiesa di epoca pisana della Beata Vergine degli Angeli. Gli studiosi non si sbilanciano, ma ci sono elementi che portano ancora più lontano: a un tempio bizantino. Se così fosse sarebbe una scoperta di eccezionale pregio storico. Da valorizzare - sperano al Comune - con la realizzazione di un parco archeologico.
LO SCAVO I lavori di scavo sono solo la prima parte del progetto di risanamento. «Prima di tutto rimuoveremo la pavimentazione esistente nell'area a ridosso del muro, all'altezza del primo pianerottolo delle scale», spiegano Pintor e l'architetto comunale Maria Luisa Mulliri. «In base ai dati in nostro possesso contiamo già a un metro e mezzo di profondità di trovare lo strato archeologico, il vertice delle pareti in piedi del tempio, larghe un metro». Com'è possibile una chiesa sotto il Bastione? «Non dimentichiamo che l'attuale conformazione risale al 1902. Prima, oltre le mura, gli abitanti di Castello gettavano i rifiuti e gli scarti. Insomma, era una discarica che col passare degli anni ha completamente coperto la struttura». Il secondo stadio cosa prevede? «Scenderemo sino a -4,60 metri. Alla quota del pianerottolo della scalinata. Solo a quel punto potremo conoscere in modo preciso l'origine delle infiltrazioni che - è bene ricordarlo - non dipendono dall'impermeabilizzazione della terrazza o della scala». Una volta individuata la provenienza l'acqua che fine farà? «Attraverso opportune canalizzazioni sarà possibile utilizzarla per innaffiare i giardini».
Ci saranno disagi per cagliaritani e turisti? «Limitati», aggiungono Pintor e Mulliri. «Per tutta la durata dei lavori, a parte la recinzione del cantiere, verrà istituito il divieto di sosta nel tratto di fronte alla scuola elementare di Santa Caterina».
I DETTAGLI Quanto costano gli scavi? «Per il momento abbiamo a disposizione 150 mila euro, soldi risparmiati dal ribasso dei lavori della Passeggiata coperta», dice l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai. «In programma c'è un secondo appalto dello stesso importo, già approvato in Giunta». Chi eseguirà i lavori? «La gara è stata vinta dalla società cooperativa cagliaritana Trowel (la cazzuola degli archeologi) che in quattro mesi dovrà completare il programma studiato dai tecnici del Comune». E poi? «Serviranno circa 200 mila euro per cancellare i segni dell'umidità e per il ripristino degli intonaci». Lorrai scommette sulle scoperte. «L'idea di un parco archeologico non è un'utopia. La città ne trarrà vantaggio».
ANDREA ARTIZZU

06/09/2009