Rassegna Stampa

Il Sardegna

Un tremendo passo indietro per la scuola

Fonte: Il Sardegna
3 settembre 2009

Piccola città

 

Claudio Cugusi

Ma che riforma della scuola è una riforma che lascia a terra gli insegnanti, vincitori di concorso ma anche precari di lunghissimo corso, perfino dal 1976? Che riforma è una riforma che non garantisce ai bambini con disabilità, più o meno serie, il diritto di frequentare e di crescere, come gli altri bambini? Eppure siamo arrivati a questo punto, un passo indietro tremendo sotto il profilo del diritto e dei diritti. Ed è del tutto normale, il minimo che possa capitare, che gli uffici scolastici italiani e pure quelli di Cagliari siano occupati, presidiati e presi di mira in questi giorni dagli insegnanti, dai genitori, dalle associazioni che tutelano i bambini diversamente abili. C'è un altro dato, importante: la solidarietà che lega le varie anime di questa protesta. Contro questo stravolgimento folle dell'istruzione pubblica, operato in nome del risparmio delle risorse pubbliche, si schierano anche i docenti che pure una cattedra ce l'hanno e non votano per la sinistra rivoluzionaria. Un segno concreto del fatto che non è il colore politico dell'autore della riforma a determinare la protesta ma il suo contenuto. E questa riforma, se proprio le vogliamo dare questo rango nobilitandola, è sbagliata. Tanto più è sbagiata per la Sardegna, che è molto grande e poco popolata. E se fosse autenticamente autonoma, culturalmente sovrana, la Sardegna e le sue istituzioni dovrebbero dire in coro al ministro Gelmini e al Governo, che così si distrugge la scuola pubblica sarda.
*Giornalista