Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Alcolici in vendita a tutte le ore: ecco il problema»

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2019

«Alcolici in vendita a tutte le ore: ecco il problema»

Non negano che il problema esista. «Li vediamo tutti i ragazzini ubriachi in piazza San Sepolcro o Sant'Eulalia che a tarda notte “disturbano” residenti, operatori e turisti». Ma non ci stanno a passare per i responsabili della “malamovida” della Marina. «Risse e schiamazzi non sono colpa della movida, né i locali né le tante persone perbene che li frequentano hanno responsabilità».
«Adesso basta»
Dopo gli scontri con i tifosi polacchi della settimana scorsa e il perdurare, soprattutto nel fine settimana, di situazioni di degrado (le bottiglie di birra lasciate per strada oppure i giovani ubriachi che fanno pipì davanti ai portoni delle case, per esempio), adesso i titolari di ristoranti, bar e locali nel quartiere Marina dicono basta. «Basta continuare a puntare il dito contro la movida», dice Emanuele Frongia, titolare di quattro locali e rappresentante di Confcommercio. «E basta insistere a dire che quelle situazioni di degrado si trovano in tutto il quartiere. Sono principalmente due le zone d'ombra, San Sepolcro e Sant'Eulalia. Lì si riuniscono 40-o 50 giovani, spesso minorenni, che non rappresentano certo la movida. Rappresentano invece un fenomeno di disagio sociale. Cominciano a chiamare i problemi col loro nome, soltanto così possiamo cominciare a individuare le soluzioni», aggiunge.
Non è un far west
Gli operatori puntano il dito contro quelli che chiamano “alcol-market”, cioè quei sette-otto punti vendita aperti h-24 (alcuni self service) che «distribuiscono birra e alcolici vari a pochi euro oltre l'orario consentito», spiega Fabio Mirigliani, titolare, tra gli altri, di “Terra e Mari” uno dei locali che hanno subito danni la notte degli scontri con i polacchi. «Basterebbe evitare la vendita incontrollata di alcolici per arginare il fenomeno e ripristinare una situazione di normalità», aggiunge. Lo stesso concetto lo ribadisce Gianluca Mureddu, presidente del Consorzio Marina. «Ci sono regole che fissano la vendita oltre un certo orario», dice. «Facciamole rispettare e risolviamo una volta per tutte il problema», aggiunge. «Le soluzioni quindi esistono», rincara Emanuele Frongia, «da tempo dialoghiamo con i residenti, con i commercianti, con l'amministrazione alla ricerca delle soluzioni. Ma non sono gli imprenditori che possono avere gli strumenti per metterle in atto», aggiunge.
Un presidio sociale
Gli operatori, tutti insieme, difendono il proprio ruolo e la propria attività. «I tavolini e i locali rappresentano un deterrente alla microcriminalità», spiega Alberto Melis, titolare del ristorante Antica Cagliari. «Senza i nostri servizi, che valorizzano Cagliari come città turistica, il quartiere della Marina sarebbe alla stregua di altre zone della città dove il degrado è invece tangibile ogni notte», vedi Piazza del Carmine, aggiunge.
Giudizio unanime anche sul fatto che la folle notte dei polacchi sia stata solo una coincidenza. «Non c'entra nulla con i problemi ingiustamente imputati alla movida», dicono. «Quella follia sarebbe potuta accadere ovunque. La Marina è soltanto il primo rione del centro in cui si sono ritrovati».
Mauro Madeddu