Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le strade della “malamovida”

Fonte: L'Unione Sarda
16 ottobre 2019

Le strade della “malamovida”

Venerdì scorso ha trovato uno sconosciuto sulla sua terrazza. Era uno dei teppisti polacchi protagonisti degli scontri dopo la partita Cagliari-Pogon. Il giorno seguente, come ogni sabato da due anni a questa parte, ha dovuto sopportare decine di ragazzini sbronzi davanti alla sua casa in piazza Sant'Eulalia. Sandra Orrù, 53 anni, impiegata in uno studio legale cittadino, è esasperata. E è non la sola in un rione che, soprattutto nel fine settimana, viene invaso da migliaia di persone. «Da tempo - racconta - assistiamo sempre alle stesse scene: ragazzi ubriachi, rumore, qualche rissa. Non si può vivere sereni».
Pendolari della sbronza
Il sabato, in questo angolo della città, è sempre ad altissima gradazione alcolica. Nel primo pomeriggio arrivano tantissimi giovani, molti dei quali dai paesi dell'hinterland. Qualcuno li ha ribattezzati “i pendolari della sbronza”. «Sono quasi tutti minorenni - continua Sandra Orrù - vengono in piazza con ingenti scorte di alcolici, mescolano energizzanti con vodka e altre bevande. Sporcano dappertutto, rompono bottiglie e fanno tantissimo chiasso. Ormai conviviamo da tempo con questa situazione. Non se ne può più». Qualche mese fa alcuni cittadini si sono rivolti a polizia e carabinieri. Denunce e segnalazioni però non hanno sortito alcun effetto: «Abbiamo già preso contatti con un legale, siamo pronti per presentare un esposto in Procura». La pensa nello stesso modo anche Alessandro Becciu, 52 anni, residente in via del Collegio. «Vivo qui dal 1997 - racconta - in questi 22 anni sono stato testimone dei cambiamenti che hanno interessato il rione. La Marina è cresciuta. Sono aumentati i locali e questo se vogliamo è un aspetto positivo. Ma complessivamente la situazione è peggiorata e non vedo segnali che fanno sperare in una svolta positiva. Non ci sentiamo sicuri. La nostra tranquillità viene meno nel fine settimana. Ci sentiamo frustrati quando chiediamo aiuto e nessuno ci viene incontro. Auspichiamo una maggiore vigilanza e controlli più frequenti da parte delle forze dell'ordine, soprattutto a certe ore». Nel quartiere c'è anche chi si sente al sicuro. Come Lidia Cabras, titolare di un negozio di souvenir in via Baylle. «Non ho mai avuto problemi - spiega - in questa via le forze dell'ordine passano a tutte le ore». Stesse certezze anche per Cinzia Tuveri della trattoria Cavour, uno dei locali presi di mira dai teppisti polacchi. «Non sono entrati nel ristorante - racconta - hanno danneggiato tavolini e sedie. Ma per quanto ci riguarda resta un episodio isolato».
Operazioni antidroga
In tempi recenti i controlli serrati delle forze dell'ordine hanno contribuito ad allontanare gli spacciatori, ma l'allarme resta sempre altissimo. «La droga c'è sempre - dice il barista Alessandro Deiana - ma negli anni Ottanta la situazione era decisamente peggiore». Per molti residenti l'emergenza numero uno è l'alcol. Qualcuno punta il dito sui piccoli market gestiti da commercianti stranieri, che venderebbero birra e altre bevande anche ai minorenni. «Io non ho venduto ai ragazzi», dice in un italiano stentato un giovane bengalese, titolare di un negozio in via Baylle.
Rumore a tutte le ore
La movida della Marina non è mai piaciuta ai residenti. In tanti ricordano le battaglie del comitato “Rumore, no grazie”, gli striscioni, le assemblee e gli appelli. «In parte hanno ragione - dice Raimondo Carboni del bar Savoia - spesso capita che a metà settimana ci siano ragazzi che fanno chiasso. Non è piacevole sentire il rumore dei bonghetti alle sei del mattino».
Francesco Pintore